RACCONTO DI VIAGGIO E PENSIERI
Era il primo aprile quando lasciavo Cartagena, meravigliosa città situata sulla costa caraibica della Colombia, per iniziare la mia lunga discesa verso sud, con l’obiettivo finale di raggiungere USHUAIA, conosciuta come la città alla fine del mondo. Allora non avevo idea quando sarei arrivato e cosa sarebbe successo lungo il viaggio.
Nella maggior parte dei casi, con la parola viaggio identifichiamo solo il momento in cui raggiungiamo e ci fermiamo nei singoli luoghi che abbiamo scelto come location di vacanza o permanenza, ma in realtà il viaggio inizia quando ci mettiamo in movimento, o se vogliamo essere più precisi, il viaggio fisico inizia in quel momento. L’inizio del viaggio parte nella nostra mente. In alcuni casi nasce così, per caso. In altri, invece, è un sogno, un desiderio che nasce con calma. Cresce piano grazie a racconti di altri viaggiatori, di foto e video viste in TV o sui social.
In questo caso specifico mi riferisco esclusivamente ad un viaggio turistico, ma con la parola viaggio si può intendere un qualsiasi cambiamento nella nostra vita, ma al momento voglio dedicarmi solo al mio viaggio dalla costa nord del continente sud americano, alla costa sud. Un’attraversata lunga più di 15.000 km e che mi ha riservato qualsiasi tipo di esperienza. Ho incontrato tantissime persone meravigliose e altre meno. Ho vissuto avventure che non avrei neanche minimamente immaginato prima di raggiungere questo continente.
Così, dopo otto mesi, eccomi a Ushuaia la città alla fine del mondo situata nella Terra del Fuoco. In realtà la città più a sud del mondo è Puerto Williams in Cile, oltre il canale di Beagle, ma gli argentini sono stati più bravi dal punto di vista turistico. Sono giunto fino a qui spostandomi solo via terra con autobus, autostop e dove era necessario, in barca.
L’ultima parte di questa incredibile discesa, è il tratto che collega Puerto Natales a Ushuaia durante il quale attraverso lo Stretto di Magellano scortato da una specie di delfini, la Tonina Overa, che fiancheggiano il traghetto durante la navigazione. Mi trovo in un luogo così lontano e remoto, circondato da paesaggi che ormai hanno consumato qualsiasi aggettivo di bellezza e a completare tutto ci sono anche i delfini. Questa Patagonia mi ha regalato veramente emozioni oltre ogni immaginazione. Il delfino è un animale che trasmette allegria e vederli saltare fuori dall’acqua mi dona una sensazione di libertà e credo che questo sia uno degli aggettivi adatti a descrivere questo angolo di mondo. LIBERTÀ!
C’è una citazione, che non so di chi sia e che ho trovato casualmente, ma ho voluto fare mia e che mi accompagna da un po’ “Il segreto della felicità è la libertà e il segreto della libertà è il coraggio”.
Credo che descriva al meglio questi ultimi mesi della mia vita.
Superato lo stretto di Magellano, eccomi nel territorio insulare dell’estremo sud del continente, la Terra del Fuoco formata da centinaia di isole e di cui Isla Grande è la più vasta e sulla quale si trova Ushuaia. È strano che un luogo così freddo sia dal punto di vista meteorologico che dal punto di vista cromatico, sia chiamato con un nome che rappresenta l’esatto opposto e cioè fuoco. Ciò è dovuto all’arrivo di Ferdinando Magellano durante una delle sue prime spedizioni dall’Europa, che giungendo vicino la costa, vide diversi focolai accesi dai nativi e per questa ragione la battezzò Tierra del Fuego.
Prima di giungere in queste terre, le immaginavo pianeggianti, ma la realtà è ben diversa. La Terra del Fuoco è composta dai Monti Martial che regalano un paesaggio montuoso dalle vette innevate.
Una volta giunto in città, inizio a cercare una sistemazione in ostello, come sempre economica. Ne trovo uno abbastanza grande e comodo, non molto distante da Av Maipù, la via principale della città piena di agenzie turistiche, ristoranti, negozi di abbigliamento e souvenir.
Mi sistemo e faccio un giro per la città. È il 30 novembre e ormai sono alle porte dell’estate. Il sole tramonta intorno alle 22:30 ed è bellissimo avere così tante ore di luce.
A primo impatto la città non mi conquista. È tutto così finto e turistico, ma del resto c’era da immaginarselo. Ogni luogo così famoso e turistico, ha perso la sua autenticità ed è tutto modificato e costruito con lo solo scopo di accontentare i turisti. Sicuramente non sono arrivato qui per la città, ma per quello che rappresenta e per le bellezze che si possono scoprire nei suoi dintorni.
ISLA MARTILLO E CANALE DI BEAGLE
Ushuaia è il punto di partenza per divere escursioni o attività, ma quella che a me interessa di più è il tour alla ISLA MARTILLO che offre la possibilità di ammirare e camminare a poca distanza dai pinguini e io ovviamente, non voglio perdermi questa grande occasione.
Solo un’agenzia ha il permesso di attraccare sull’isola, mentre tutte le altre posso solo avvicinarsi alla costa. Per prenotare mi dirigo nei pressi del molo, dove si trova il cartello con la scritta Ushuaia e dove la foto ricordo è quasi “obbligatoria”. Qui ci sono una serie di costruzione prefabbricate e si trova anche l’ufficio di PiraTour. Il costo è di 5000 ARS, abbastanza caro, ma a mio avviso è un’esperienza indimenticabile.
Il tour inizia alle 7:30, quando ci ritroviamo al loro ufficio, ci consegnano un badge, ci dividono in due gruppi (chi parla spagnolo e chi inglese) e iniziamo questa giornata che si preannuncia avventurosa.
Durante il tragitto per raggiungere Estancia Harberton, una costruzione nata sulle sponde del canale di Beagle che ospita il Museo Acatushun dedicato ai mammiferi animali, facciamo alcune soste per ammirare il paesaggio e durante la quale la guida ci racconta un po’ la storia di questa parte di mondo.
Una volta giunti a destinazione ci dividiamo per gruppi. Un gruppo, formato da circa 25 persone, visita il museo, mentre gli altri 25 tra cui io, ci dirigiamo all’isola. Questo perché sull’isola possono andarci massimo 25 persone per volta e ciò fa sì che questo tour si riempia molto velocemente e, soprattutto in alta stagione, è consigliabile prenotare prima per assicurarsi di trovare posto.
Saliamo a bordo di un gommone e in poco tempo raggiungiamo l’isola, dove una volta attraccati e messo i piedi sulla spiaggia, ci vengono illustrate alcune semplici regole da rispettare per non rovinare e contaminare l’ecosistema e per non spaventare i pinguini.
Qui vivono i pinguini di Magellano e pinguini Papua e alcune volte giungono anche i pinguini Reali, abitanti dell’Antartide, che ho avuto la fortuna di vedere.
Durante il cammino sul sentiero ben delineato, ho la fortuna di vedere tantissimi pinguini. Alcuni sono proprio buffi e simpatici. Purtroppo non è ancora il periodo della schiusa delle uova e non ho la possibilità di vedere nessun cucciolo, ma va già benissimo così. Da quanto avrei voluto vivere un’esperienza del genere.
La permanenza sull’isola dura quasi un’ora, anche se il tempo vola letteralmente. Chissà quando potrò ammirare nuovamente questi buffi ma simpatici animali da vicino.
Lasciata l’isola raggiungiamo il museo, a mio avviso molto interessante. Al suo interno ci sono ritrovamenti di balene, delfini, foche, leoni marini e tanto altro e tutto spiegato in maniera esaustiva.
Una volta riuniti i due gruppi, ci rimettiamo in marcia per proseguire con il tour e iniziamo la navigazione sul canale di Beagle. Il cielo è grigio. L’atmosfera cupa, quasi surreale, ma che forse rispecchia al meglio queste terre. Durante la navigazione vediamo il faro Les Èclaireurs¸ un antico faro situato sull’omonima isola e diventato uno dei simboli di Ushuaia, l’isla de los Lobos dove è possibile ammirare tantissimi leoni marini che fanno un gran baccano e l’isla de los Pajàros popolata dai cormorani, una specie di uccelli molto simili e confondibili con i pinguini, ma che a differenza loro, possono volare.
Dopo circa 8 ore, il tour giunge al termine. Si è conclusa un’altra grandissima esperienza che consiglio assolutamente a tutti quello che si recheranno qui, alla fine del mondo.
COSA VEDERE
Un’altra avventura molto diffusa tra i viaggiatori che giungono a Ushuaia è la scoperta del PARCO NACIONAL TIERRA DEL FUEGO posto a circa 10 km dalla città e raggiungibile in autobus o in autostop, pratica molto diffusa e sicura in Patagonia. Al suo interno si possono effettuare trekking tra lagune e cime innevate. Per gli amanti della montagna e delle vette, imperdibile è l’ascesa al Cerro Guanaco. Il sentiero parte al camping Lago Roca e sono necessarie circa 4 ore per raggiungere la vetta a 973 m.
In città oltre a godervi le lunghe giornate di sole e rilassarvi in uno dei tanti locali situati sul lungomare, si ha la possibilità di visitare il Museo del Fin del Mundo situato su Av. Maipù o organizzare un tour a Puerto William la città più australe del mondo situata su Isla Navarino oltre il canale di Beagle, in Cile.
Ushuaia è il punto di partenza per un’altra meravigliosa destinazione e avventura, che per ora resta nel mio cassetto dei desideri, ovvero la crociera per L’Antartide.
QUANDO ANDARE
Senza alcun dubbio la stagione migliore per visitare Ushuaia è durante l’estate australe che va da dicembre a marzo. L’inverno è molto rigido, le ore di luce sono pochissime e molte strutture ricettive sono chiuse.