Senza ombra di dubbio, la mia prossima località è stata la sorpresa più grande del viaggio. Un luogo che non avevo mai sentito nominare e che mi ha meravigliato, stupito e fatto vivere un’esperienza unica. Sto parlando di TORO TORO, una piccolissima città situata nel dipartimento di Potosì ad un’altitudine compresa tra i 2000 e 3500 m s.l.m., in un paesaggio semi arido.
Questa piccola località, che si trova all’interno del PARCO NAZIONALE TORO TORO istituito nel 1989, attira ogni anno tantissimi visitatori, grazie alle impronte e resti di dinosauro che sono stati ritrovati qui nel 1961, da Leonardo Braniza. Queste impronte, ce ne sono circa 2500, risalgono al Cretacico, terzo periodo dell’era Mesozoica ed hanno all’incirca 80 milioni di anni.
Arrivare qui non è stato facile, infatti bisogna armarsi di tanta pazienza.
Di prima mattina, giungo al terminal dei bus di Cochabamba con un bus diretto da Sucre e da qui prendo un taxi per raggiungere l’incrocio di Avenida Republica con Barrientos, perché da qui partono i collettivi diretti a Toro Toro.
Il collettivo è un trasporto pubblico di mini bus che sostituisce i classici bus, ma in alcuni casi non hanno degli orari definiti, partono solo quando sono al completo e quindi l’attesa può durare anche alcune ore.
Fortunatamente manco solo io per completare il collettivo e così non devo aspettare. Compro il ticket al costo di 35 bolivianos e via verso Toro Toro. Per arrivare a destinazione ci voglio tra le 3 e le 4 ore, in base alle condizioni della strada quasi totalmente sterrata ed inclusa una piccola pausa. (A settembre 2018 era in costruzione una nuova strada asfaltata ed oggi non so se sia già pronta oppure no)
Arrivato a destinazione e trovato un ostello dove alloggiare, è giunto il tempo di mangiare qualcosa da una simpatica signora che cucina per strada. Se amate lo street food, vi consiglio di mangiare un panino con il chorizo (salsiccia) qui in Bolivia. È ottimo quasi in tutto il paese.
Nel pomeriggio mi dirigo all’ufficio del turismo, dove acquisto il ticket d’ingresso al parco nazionale al costo di 100 bolivianos e mi organizzo per i tour dei giorni successivi.
Ci sono diversi tour che si possono fare, solo ed esclusivamente, accompagnati da una guida autorizzata. Ognuna di essa costa 100 bolivianos e può accompagnare massimo sei persona, così mi unisco ad altri cinque ragazzi conosciuti sul collettivo e decidiamo di dedicare il primo giorno alla visita delle impronte ed al CIRCUITO VERGEL ed il secondo giorno alla CITTÀ DI PIETRA e alla caverna più grande della Bolivia, UMAJALANTA.
La sera piccolo giro per il paesino, dove raggiungo la piazza centrale, che si presenta con una grossa statua di T-rex al centro e qualche altra statua di dinosauro tutt’intorno. Oltre a questo, ci sono due grandi hotel costruiti a tema dinosauro. Sembra di ritrovarsi dentro un parco a tema e non una città.
CIRCUITO VERGEL
Alle 7:30 ci ritroviamo all’ufficio delle guide per iniziare questa prima giornata all’insegna dell’archeologia e dell’avventura. La nostra guida sarà Marcellino, un ragazzo simpatico e preparato di soli 22 anni.
La prima tappa è dedicata alle impronte situate subito fuori la città, a circa 10 minuti a piedi. Ce ne sono tantissime di diverse specie di dinosauro. Vicino ad ogni impronta di dinosauro erbivoro, ci sono quelle dei carnivori e questo perché li seguivano in attesa del momento opportuno per cacciare un cucciolo o l’allontanamento di uno di essi dal branco.
La spiegazione è molto interessante e ci soffermiamo qui circa un’ora, prima di dirigerci verso il Circuito Vergel distante 3 km da Toro Toro e situato a circa 2800 m s.l.m.
Questa è la stagione secca e così abbiamo la possibilità di camminare sul letto del fiume, ammirando altre impronte, tra le quali la più grande mai ritrovata, lunga circa 180 cm ed appartenente alla specie del Sauropoda (il dinosauro dal collo lungo) che si ipotizza fosse alto all’incirca 24 m.
Durante il percorso ci fermiamo all’ANFITEATRO, un’insenatura chiamata così per la sua forma circolare che ricorda appunto un anfiteatro, al PONTE DEGLI INNAMORATI perché si crede che se percorso interamente da una coppia senza crollare, posso fa nascere l’amore, il PONTE DELL’AMICIZIA formato da due passerelle rocciose parallele e chiamato così perché non si uniranno mai come una coppia, ma resteranno sempre vicine ed infine il PONTE DEL DIVORZIO, chiamato così perché è crollato.
Ovviamente questi “ponti” sono solo delle formazioni rocciose e sono chiamati così per credenze popolari.
Il nostro cammino prosegue fino ad arrivare al CANYON VERGEL, profondo circa 100. Qui è stato costruito un affaccio in acciaio per permettere di scattare delle foto.
Scendiamo, con una ripida scalinata scavata nella roccia, nel canyon per raggiungere una piccola cascata che forma una pozza d’acqua dove, ci fermiamo per pranzo. Alcuni si bagnano, alcuni si riparano dal sole, altri semplicemente si riposano un po’.
Il resto del percorso è più avventuroso e faticoso, dato che dobbiamo risalire il canyon. Incontriamo alcune pozze d’acqua che rendono il paesaggio ancora più bello grazie ai riflessi delle rocce.
Una volta completata la risalita, ci avviamo verso Toro Toro, ma prima un’altra sosta per osservare le impronte dei velociraptor.
Questa giornata, è stata un viaggio nel tempo di milioni di anni. Immaginare il cammino degli erbivori, inseguiti e fiancheggiati dai carnivori, ha suscitato nella mia mente una ricostruzione di come si svolgesse il tutto. È stato come trovarsi in un film di Jurassic Park.
CITTÀ DI PIETRA e CAVERNA UMAJALANTA
Anche oggi iniziamo presto il nostro tour. Alle 7:30 eccoci di nuovo all’ufficio delle guide, dove a bordo di un collettivo, ci dirigiamo verso la Città di Pietra, non una vera città, ma un insieme di formazioni rocciose che danno vita a caverne e ad alcune rocce dalla forma particolare, tanto da ricordare alcuni animali.
Le caverne più famose sono quella del DIAVOLO, chiamata così perché, secondo la leggenda, al suo interno sparì una coppia che si era rintanata per cercare un po’ di intimità, e le CATTEDRALI che sarebbe anche quella più grande e deve il suo nome alla forma che sembra ricordare quella di una cupola. All’interno di essa, alcune volte vengono celebrati i matrimoni, per lo più di turisti, che scelgono questo luogo così particolare per giurarsi amore eterno.
Oltre le caverne, ci sono tre grandi formazioni rocciose, totalmente naturali, che ricordano la sagoma di una rana, un elefante ed una tartaruga ed alcuni disegni rosso porpora risalenti all’era prestorica.
Lasciamo la “città” per dirigerci verso la caverna più grande della Bolivia, UMAJALANTA lunga 10 km, ma aperta ai turisti solo per 700 m.
Prima di entrare lasciamo, negli armadietti, tutto ciò che non serve, indossiamo il casco e la torcia frontale ed iniziamo questa avventura mista tra camminata e speleologia. La grotta, infatti, non ha come molte grotte turiste luci artificiali, passerella e corrimani, ma solo passaggi bui e stretti. L’unica luce sarà la nostra torcia ed in alcuni punti dovremo scendere o salire aggrappandoci a delle corde.
Mi sembra tutto così divertente ed avventuroso. Amo queste cose e sto amando questa grotta. Ad un certo punto arriviamo ad una pozza d’acqua e al suo interno ci sono dei piccoli pesci che vivono in un ambiente totalmente buio e privo di luce.
Il tour dura più o meno un’ora ma può bastare per essere molto soddisfatti.
Tornati a Toro Toro, saluto i miei compagni di avventura e mi dirigo alla fermata del collettivo per rientrare a Cochabamba. Durante il giorno ce ne sono diversi, con degli orari indicativi, ma partono sempre quando sono pieni.
INFO UTILI
Toro Toro è una piccola città senza bancomat e senza negozi di cambio e di conseguenza è necessario prelevare o cambiare una certa quantità di denaro prima di recarsi qui, per evitare che si rimanga senza. In caso di emergenza, l’ostello Toro Toro, che tra l’altro consiglio, potrebbe effettuare cambi di dollari o euro in buone condizioni.
Il collettivo per raggiungere Toro Toro da Cochabamba e ritorno, costa 35 bolivianos per tratta, mentre il taxi tra il terminal centrale e la fermata dei collettivi, circa 10 bolivianos.
Per organizzare i tour, bisogna recarsi all’ente del turismo, dove si paga la tassa d’ingresso al parco e successivamente all’ufficio delle guide, dove scegliere quale tour fare tra i vari a disposizione.
COSTI
Collettivo: 35 boliviano a tratta da e per Toro toro da Cochabamba
Ingresso parco: 100 bolivianos
Tour: 100 bolivianos a guida per massimo 6 persone (conviene unirsi ad altre persone)
QUANDO ANDARE
Toro Toro è visitabile tutto l’anno.