Dopo cinquantatré giorni saluto la COLOMBIA, il paese che mi ha accolto in sud America.
Ho trascorso giorni meravigliosi, incontrando tantissime persone che con i loro sorrisi mi hanno trasmesso gioia, serenità, allegria, perché loro sono così, sono un popolo fantastico e purtroppo vivono con la macchia del loro passato, un passato che ha un nome, Pablo Escobar. Per molti di loro, questa è una vergogna che cercano di dimenticare e cancellare e ce la stanno facendo. Stanno ripartendo e negli ultimi anni il turismo è cresciuto tantissimo, ma in Italia, ci sono ancora troppi pregiudizi.
Prima di partire, molti mi dicevano che fossi matto ad aver deciso di iniziare il mio viaggio da qui, che fossi ancora più matto perché avrei passato le prime notti a casa di uno sconosciuto di couchsurfing.
Fortunatamente non ho ascoltato nessuna di queste persone piene di pregiudizi, che tra l’altro, non sono mai state in Colombia. Troppo spesso le persone emettono giudizi o parlano di paesi, luoghi senza averli mai visti, ma per sentito dire. Perfetto, allora io vi dico andate in Colombia, fatelo e non ve ne pentirete. Sarete accolti da un popolo super accogliente, uno dei migliori mai incontrati durante tutti i miei viaggi, dove le donne vi salutano con un “Mi amor” e non vi negheranno mai un aiuto.
Di questo paese mi ha colpito la sua natura, le sue foreste, la sua vegetazione, la sua avventura. Anche un semplice spostamento in bus, mi regalava emozioni. Non potrò mai dimenticare le sensazioni provate durante il trekking di quattro giorni alla scoperta della Ciudad Perdida, l’esperienza più bella di tutte, o i due giorni passati nel Parque Tayrona. Un altro posto magico è stata la Valle de Cocora con le sue altissime palme di cera, albero simbolo di questo paese e le più alte del mondo.
La Colombia non è solo questo, infatti sono stato colpito dalla magica Cartagena, dalla Candelaria, il centro storico di Bogotà, dalla piccola Salento dove ho ammirato il più bel tramonto di questo viaggio, da Palomino, piccolo paesino dallo stile hippie che mi ha letteralmente stregato per il suo stile di vita e la sua tranquillità.
Un altro punto di forza, è sicuramente il caffè. Infatti la Colombia è il terzo esportatore al mondo, ma il primo per quanto riguarda le varie tipologie. Nella zona dell’Eje Cafetero, ho visitato una finca di caffè, dove mi sono state mostrate le piantagioni e mi è stato spiegato il processo di raccolta ed elaborazione dei chicchi.
Dal punto di vista di sicurezza, non ho avuto nessun tipo di problema o sensazione di pericolosità. Sicuramente sarò stato fortunato, ma ho imparato anche a seguire il mio istinto ed a non mettermi in certe situazioni.
Sto lasciando la Colombia ed anche il mio cuore. Come inizio non c’è male, ma se lascio il cuore in ogni paese, arriverò alla fine senza :-).
INFORMAZIONI GENERALI SULLA COLOMBIA
- la moneta locale è il pesos colombiano;
- potete prelevare direttamente dagli ATM e vi consiglio di farlo dal Banco Agrario de Colombia perché essendo una banca nazionale, non pagate la commissione (la pagate solo alla vostra banca e non ad entrambe);
- la presa di corrente è la seguente (immagine) ed un adattatore universale va bene;
- se viaggiate in collettivo, armatevi di pazienza perché molti partono quando sono pieni e non hanno orari fissi;
- ci sono sei ore di differenza con l’Italia (sette quando è in vigore l’ora legale);
- usate un potente repellente se vi recate al Parque Tayrona o alla Ciudad Perdida;
- per il Parque Tayrona è obbligatorio il vaccino della febbre gialla, ma non ve lo chiedono;