Eccomi ritornato in Cile dopo una meravigliosa parentesi in Argentina, dove tornerò nella prossima tappa patagonica. Questa discesa verso sud è un alternarsi tra i due paesi, perché non si possono toccare i luoghi più belli, senza passare da uno stato all’altro.
Mi trovo a PUERTO NATALES nella regione di Magellano e dell’Antartide Cilena, 270 km a sud di El Calafate città argentina dalla quale provengo. Questa località è molto conosciuta e frequentata da turisti provenienti da ogni parte del mondo, perché è il punto di partenza per raggiungere uno dei parchi più belli dell’intera Patagonia, il PARCO NAZIONE TORRES DEL PAINE.
Appena giunto, mi sono subito messo alla ricerca di una sistemazione economica e alla fine mi sono accordato con il proprietario di un ostello, situato di fronte al terminal dei bus, che mi ha dato la possibilità di sistemare la mia tenda nel cortile pagando solo 4.000 CLP. Ottimo, considerano il prezzo di un singolo letto. Il tempo dovrebbe essere buono per i prossimi giorni e così non dovrei avere problemi. Torno a dormire in tenda dopo aver passato le ultime notti in un letto di ostello.
Fatto questo, ritorno al terminal di bus per acquistare un biglietto per il Parco Torres del Paine, dove andrò l’indomani mattina. Ci sono diverse compagnie con corse giornaliere e con più o meno gli stessi prezzi, circa 15.000 CLP. Puerto Natales si trova a 112 km a sud del parco e per raggiungerlo sono necessarie circa 2.30 ore.
In questa piccola cittadina troverete tutto il necessario per organizzare la vostra avventura al Torres del Paine. Ci sono negozi che vendono o noleggiano qualsiasi tipo di attrezzatura da montagna. Potrete anche acquistare attrezzatura usata da altri viaggiatori, cosa molto diffusa qui, in modo da risparmiare ulteriormente e, una volta terminato, potrete rivenderla ad altri viaggiatori, ovviamente se il tutto è in buone condizioni. Questa pratica è come un passaggio di consegna tra chi va e chi viene. Un’altra cosa fondamentale, è la possibilità di acquistare le scorte alimentari per i vari giorni di trekking, nel caso decidiate di percorrere i circuiti più lunghi.
PARCO NAZIONALE TORRES DEL PAINE
Prima di partire per il sud America avevo tanto sentito parlare del Parco Torres del Paine e dei suoi vari trekking, tanto da non volerlo assolutamente perdere. Una volta in viaggio, però, ho un po’ abbandonato l’idea di percorrere uno dei due circuiti principali, perché nonostante fossi arrivato qui all’inizio dell’alta stagione, avrei dovuto prenotare i campeggi con largo anticipo e io non avevo nessuna voglia di viaggiare o percorrere la Patagonia con delle scadenze o dei programmi. Questo ha fatto si che giungessi qui solo per il trekking giornaliero, quello che porta al mirador delle tre Torri del Paine, dalle quali il parco prende il nome.
All’interno del parco, oltre al trekking, è possibile scalare, navigare il Lago Grey, fare kayak e vivere diverse altre avventure, oltre a godere di un panorama che vi lascerà senza parole.
CIRCUITO W e O
Il circuito W è senza dubbio quello più battuto dai turisti e di conseguenza super affollato nei periodi di alta stagione (dal 1 ottobre al 30 aprile). Dura in media 5 giorni, ma dipende molto dal vostro passo. Ha una percorrenza di circa 71 km con un’altitudine massima di 1201 m s.l.m.
Durante questo circuito, che per l’appunto ha la forma di una “W”, si raggiungo i principali punti d’interesse: Il Ghiacciaio Grey, la Valle Frances e le tre Torri del Paine.
Lungo il circuito troverete alcuni camping o rifugi dove passare la notte, previa prenotazione. Alcuni camping sono totalmente gratuiti, ma offrono veramente poco, mentre altri sono a pagamento (sotto sono indicati dettagliatamente). Qui è tutto molto caro.
Una volta giunti all’ingresso Laguna Amarga, dovrete raggiungere, grazie ad una navetta, Pudeto dove imbarcandovi su un catamarano, navigherete sul Lago Peohe fino a raggiungere Paine Grande ed iniziare il trekking. In realtà potreste iniziare anche dall’altra parte, ma così la vostra prima tappa sarà il mirador delle Torri del Paine. Invece, lasciandole per ultime, sarete ripagati per la fatica dei vari giorni di cammino.
Il Circuito O tocca tutti i punti del circuito W, ma copre anche il versante nord, passando dietro le Torri del Paine, formando per l’appunto un cerchio. Questo circuito di circa 93 km, dura in media dai 7 ai 10 giorni, in base all’andatura e alle soste. La prima parte del sentiero fiancheggia il Rio Paine fino alla Guarderia Dickson e da qui fiancheggia il Rio Los Perros.
La parte non in comune con il circuito W è molto meno battuta e questo vi regalerà momenti di assoluta solitudine e puro contatto con la natura senza incontrare nessuno per diversi chilometri.
Appena entrati a Laguna Amarga, e terminate le operazioni di registrazione e acquisto biglietto, nel caso non lo aveste fatto online, potrete montare a bordo di una delle tante navette che collegano l’ingresso con l’inizio del circuito nei pressi dell’Hotel Las Torres.
LA MIA ESPERIENZA
Eccomi all’ingresso del Parco a Laguna Amarga dove, dopo aver atteso in coda per compilare dei moduli (bisogna registrarsi, indicare il numero di giorni che s’intende restare e che attività si svolgeranno) e acquistare il ticket d’ingresso, sono pronto a salire a bordo di una navetta per raggiungere l’Hotel Las Torres dove avrà inizio il sentiero diretto al Mirador base de las Torres per ammirare le Torri del Paine, senza dubbio l’attrazione principale del parco.
La giornata è soleggiata e fa abbastanza caldo nonostante ci sia il classico vento proveniente dall’Oceano Pacifico. Recarsi in Patagonia e sperare di non trovare vento è quasi utopico, ma magari sarete più fortunati di me.
Il primo pensiero che mi sobbalza per la testa, è la speranza di godermi le torri senza nuvole o brutto tempo, come purtroppo è successo con il monte Fitz Roy, in Argentina. La giornata promette bene, quindi speriamo. L’ho detto diverse volte durante i miei articoli riguardanti la Patagonia, il clima qui è assolutamente imprevedibile e in poche ora, si possono avere tutte e quattro le stagioni.
Il sentiero non è difficile, soprattutto nella prima parte e ci troviamo anche ad un’altitudine bassa, infatti si parte da soli 135 m s.l.m., ma non mi sento al meglio della condizione fisica e così faccio più fatica del solito. In questo ultimo periodo ho chiesto molto al mio corpo, sottoponendolo a un grande sforzo e non facendolo riposare abbastanza e bene e queste cosa a lungo andare inizia a farsi sentire. Oggi, però, sono qui e non vedo l’ora di raggiungere il mirador per gustarmi le torri.
Il sentiero è ben visibile e definito ed è vietato camminarci fuori per evitare di rovinare troppo l’ecosistema del parco. Durante questi trekking ci sono poche e semplici regole che tutti devono rispettare, per cercare di conservare il più a lungo possibile questi luoghi meravigliosi e far in modo che anche chi verrà dopo di noi, ne possa godere a pieno. Seguite il sentiero indicato evitando di andare fuori pista, cercate di ridurre al minimo la spazzatura e portate con voi quella che create in modo da buttarla negli appositi contenitori una volta tornati all’ingresso del parco. Sembrano cose scontate, ma purtroppo non per tutti.
Nonostante ci siano molti trekkers, riesco a restare a debita distanza da tutti e seguire il mio sentiero in silenzio e tra la natura. Odio letteralmente quelli che durante i trekking ascoltano musica ad alto volume. Preferisci la musica ai suoni della natura? Perfetto, ma almeno usa degli auricolari.
Proseguendo verso la destinazione finale, saliamo di altitudine e questo mi dà la possibilità di posare il mio sguardo su un panorama composta in lontananza da montagne granitiche dalle vette innevate e una fitta ma bassa vegetazione. Siamo quasi all’inizio dell’estate e la neve invernale ha lasciato spazio al verde degli alberi e dei cespugli.
In circa un’ora e mezza raggiungo il camping Chileno a 409 m s.l.m. a circa metà percorso. Qui attraversiamo per due volte il Rio Ascencio, che con il tempo ha creato un canyon tra le montagne e questo mi dà la possibilità di poter ammirare un paesaggio bellissimo. Cammino fino raggiungere la metà del ponte in legno che unisce le due sponde del fiume. Il rumore dello scorrere dell’acqua fa da sottofondo al suono dei passi decisi degli altri trekkers. Mi guardo intorno. Ai lati i verdi e rigogliosi alberi, seguiti dalle montagne più basse rispetto al resto delle Ande viste finora dal sud della Colombia fino a qui, ma pur sempre meravigliose. Di fronte a me, il fiume e in lontananza altre montagne. Durante questo viaggio mi è capitato diverse volte di superare un fiume, ma non mi abituerò mai al suo suono, alla sua forza e al paesaggio che forma insieme agli altri elementi della natura. Mi trasmette serenità e libertà.
Continuo lungo il sentiero. Gli alberi mi proteggono dal sole e mi regalano un po’ di frescura. Il sole è forte e fa abbastanza caldo. No che mi dispiaccia, anzi. Ormai sono diversi mesi che viaggio tra le Ande e le sue rigide temperature. Amo la montagna, i suoi paesaggi e ciò che solo lei può regalare, ma sono pur sempre un ragazzo di mare, o come dicevo scherzando con un’amica “soy un chico de playa”, e una volta raggiunta Ushuaia, la parte più a sud di questa mia discesa, non vedrò l’ora di spogliarmi di tutti gli indumenti pesanti per conservarli nella parte più bassa dello zaino e vivere gli ultimi mesi di questo viaggio tra caldo e mare.
Continuo il mio trekking con passo deciso. Ora la via è piena di trekkers. Qualcuno sente il peso dello zaino, qualcuno quello dei vari giorni di trekking. L’ultima parte, che dura circa un’ora, è la più dura data la sua forte pendenza ed essendo molto stretto, non si ha la possibilità di superare chi ha un passo più lento. In alcuni tratti bisogna alternarsi tra chi sale e chi scende ed è proprio in uno di questi passaggi stretti, che incrocio una coppia spagnola conosciuti a Villa O’Higging, ultima tappa della Carretera Austral. Sono in viaggio per il mondo da circa due anni e avevamo parlato di tante cose interessanti. È sempre bello incontrare questo genere di persone. Al momento i viaggiatori a tempo indeterminato o chi viaggia per tanto tempo, suscita in me interesse. Mi piace ascoltare le loro storie e cosa gli ha spinti a mollare tutto e partire. Parlare guardandosi negli occhi è diverso che farlo attraverso un display o un canale social. Dal vivo le persone sono più autentiche. Il mondo virtuale invece è diverso. Se potessi vi racconterei personalmente ogni avventura da me vissuta e sarebbe sicuramente più interessante che leggerla, ma per ora questo è l’unico mezzo a mia disposizione.
Dopo circa un’ora di salita, eccomi all’ultima parte prima del mirador. Il sentiero di terra ha lasciato spazio alle pietre di granito. Alcuni tratti sono un po’ pericolosi perché le pietre non stabili potrebbero farmi scivolare, ma niente di preoccupante. Ormai le vedo. Le tre torri sono li, nascoste in parte dai massi.
Un ultimo sforzo ed eccole. In tre ore e mezza di trekking sono giunto al Mirador de las Torres del Paine a 875 m s.l.m.
Il cielo è azzurro e limpido. La laguna turchese. Le torri sono li, ferme come delle dive che si concedono ai fan. Ce l’ho fatta. Mi godo un altro spettacolo della natura. Ora posso riposare un po’. Cerco un posto lontano dai tantissimi visitatori. Mi siedo, mangio e mi lascio coccolare dai caldi raggi solari.
I pensieri viaggiano veloci. Questa è l’ultima tappa cilena e ora lo posso definitivamente dire. Il Cile è un paese meraviglioso che regala paesaggi naturali che mai e poi mai avrei immaginato. Così lungo e così diverso tra l’arido nord e il verde e rigoglioso sud.
Una volta soddisfatto inizio la mia discesa, come sempre più rapida rispetto alla salita. Una volta giunto all’inizio del trekking, per evitare di ripagare la navetta per raggiungere l’ingresso del parco e prendere il bus per Puerto Natales, provo a farlo in autostop trovando subito un passaggio.
Sono stanco, impolverato, sudato ma soddisfatto. Domani mi rimetterò in viaggio verso Ushuaia. Un altro sogno è a portata di mano. La fine del mondo è vicina.
COME ORGANIZZARSI
A Puerto Natales troverete vari negozi per acquistare o noleggiare l’attrezzatura necessaria. I trekking saranno lunghi e pesanti, soprattutto se decidiate di percorrere i circuiti W e O. Meno cose portate, più leggero sarà lo zaino e le vostre gambe e la vostra schiena vi ringrazieranno. Acquistate alimenti disidratati come frutta e verdura e carne essiccata. Sono più facili da trasportare, più leggeri e non hanno bisogno di un frigorifero per essere conservati. Anche la cioccolata fondente regala una buona dose di energia.
COME ARRIVARE DA PUERTO NATALES
Ci sono diverse compagnie di bus che partono dal terminal di Puerto Natales con corse giornaliere. Le prime Partono alle 7:00 di mattina e alcune hanno una seconda corsa alle 14:30. Il tempo di percorrenza per raggiungere il parco è di circa 2 ore e mezza. Per rientrare ci sono diverse corse giornaliere, in modo che chi ha terminato il trekking di prima mattina, non deve necessariamente aspettare il bus nel pomeriggio. Il costo è di circa 15.000 CLP per tratta.
COSA PORTARE
- Tutto il necessario per accamparvi (Tenda, sacco a pelo, materassino)
- Cibo per tutti i giorni che intendete fermarvi. Meglio portare qualcosa in più, che rimanere senza.
- Acqua (per il primo tratto)
- Snack
- Protettore solare
- Giacca a vento
- Abbigliamento caldo
- Scarpe da trekking
- Antipioggia (qui il clima cambia rapidamente)
- Cappello
- Occhiali da sole
- Torcia
Per consigli tecnici su abbigliamento, accessori e attrezzatura, clicca QUI.
COSTI
L’ingresso al parco per i visitatori stranieri è di 25.000 CLP in alta stagione (dal 1 ottobre al 30 aprile). Portate con voi soldi in contanti perché non accettano pagamenti con carte. La navetta che conduce da Laguna Amarga all’inizio del sentiero per il trekking giornaliero costa 3.000 CLP per tratta.
DOVE DORMIRE – CAMPEGGI E RIFUGI
Camping gratuiti
- Camping Paso
- Camping Italiano
I campeggi gratuiti sono prenotabili sul sito della Conaf con un largo anticipo di diversi mesi, perché i pochi posti disponibili si esauriscono molto velocemente.
Camping a pagamento
- Camping Paine Grande
- Camping Francés
- Camping Los Cuernos
- Camping Chileno
- Camping Las Torres
- Camping Seron
- Camping Dickson
- Camping Los Perros
- Camping Grey
I campeggi a pagamento sono prenotabili sui siti di Vertice (Paine Grande, Grey, Los Perros, Dickson) e Fantastico Sur (tutti gli altri), con diversi mesi di anticipo, soprattutto in alta stagione.
Rifugi
- Rifugio Las Torres
- Rifugio Chileno
- Rifugio Dickson
- Rifugio Grey
- Rifugio Paine Grande
- Rifugio Los Cuernos
I rifugi sono prenotabili sui siti di Vertice (Dickson, Grey, Paine Grande) e Fantastico Sur (tutti gli altri) sempre con alcuni mesi di anticipo. Sono sistemazioni abbastanza care nonostante non siano lussuose. Un letto può costare tra i 30 e 60 € a notte.