Una delle cose che mai dimenticherò del Brasile saranno, senza alcun dubbio, gli interminabili spostamenti in autobus data l’immensità di questo Paese.
Lasciata Jericoacoara ho impiegato poco più di 24 ore per raggiungere RECIFE, capitale dello Stato del Pernambuco e famosa per il suo clima caldo durante tutti i dodici mesi dell’anno, per la presenza degli squali nelle sue acque e per la vicinanza con OLINDA, una piccola cittadina coloniale dichiarata Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’UNESCO.
Entrambe le località sono famose per il Carnevale, molto diverso da quello di Rio de Janeiro, ma in base a quanto mi hanno detto, uno dei più belli dell’intero Paese insieme a quello di Salvador de Bahia.
Ormai mancavano pochi giorni alla fine del viaggio e non volevo correre per cercare di vedere più posti possibili. Non l’avevo mai fatto e non avevo intenzione d’iniziare in quel momento.
Recife è stata una tappa, quasi obbligata, per spezzate il lunghissimo viaggio che mi avrebbe portato a Buzios, una piccola località balneare e turistica situata a tre ore di autobus a nord di Rio de Janeiro.
Le vie sabbiose del paraiso do Brasil avevano lasciato posto a gigantesche strade asfaltate e alti grattacieli situati a pochi metri dal mare. Ormai ero intollerante alle grandi città, alle sue distanze, al traffico e al caotico trambusto che ne derivava e questa sensazione era accentuata quando arrivavo da un luogo wild o da un piccolo villaggio.
Appena giunto a Recife, mi sono subito sentito un pesce fuor d’acqua, ma fortunatamente l’ostello era pieno di gente interessante e molto socievole e ciò ha mitigato il mio umore.
Che meraviglia gli ostelli e gli spazi condivisi. Quante persone interessanti ho conosciuto, quante storie diverse e quanti utilissimi suggerimenti ho avuto durante il mio viaggio. Per me sono una delle parti più belle del viaggiare soli, perché alla fine, soli non lo si è quasi mai.
Mi ricordo i primi mesi, quando qualcuno mi chiedeva come stesse andando il viaggio in solitaria, senza nessun compagno e la mia risposta era sempre la stessa: “Non sono mai solo. C’è sempre qualcuno con me, anzi molte volte vorrei stare per conto mio, ma non ci riesco.”
Ovviamente gli ostelli non sono delle ottime alternative solo per i viaggiatori solitari, ma anche per amici, coppie o gruppi di viaggio. In Sud America la maggior parte degli ostelli hanno la cucina, camerate più o meno grandi e stanze private, per chi volesse provare la condivisione degli spazi con la privacy della camera.
La città aveva tanto da offrire, ma io non avevo assolutamente voglia di scoprirla. Mi sono concesso solo passeggiate lungo la spiaggia e piacevoli chiacchierate con altri viaggiatori incrociati lungo la mia strada.
Data la piccola distanza di soli 7 km, ho deciso di scoprire il piccolo, colorato e coloniale centro storico di Olinda.
Stranamente c’era poca gente in giro e ciò non mi dispiaceva. Gli antichi edifici e i murales dai colori vivaci e allegri rendevano questo luogo molto interessante e per alcuni versi mi ricordava la lontana Paraty che ho amato e apprezzato fin dal primo istante, cosa che non è avvenuta con Olinda.
Ormai era saturo di tutto questo. Ormai che ero quasi alla fine, volevo solo godermi gli ultimi giorni al mare con gli amici e con i miei pensieri. Era giunto il momento di iniziare a elaborare ciò che avevo fatto e vissuto fino a quel momento.
Dopo pochi giorni il mio zaino era nuovamente sulle mie spalle, pronto per raggiungere la mia ultima destinazione sud americana.