Ero giunto a Pucon con la pioggia e, nello stesso modo, riparto per continuare la mia discesa verso sud e raggiungere, non senza qualche piccola difficoltà e imprevisto, PUERTO VARAS, città dall’architettura tedesca situata nella regione de Los Lagos alle porte della Patagonia. Fondata negli anni ’50 del XIX secolo, da emigranti tedeschi sulle sponde del Lago Llanquihue, il secondo lago più grande del Cile, oggi è una nota località turistica che attira ogni anno tantissimi visitatori.
Molti giungono qui per scoprire la meravigliosa natura circostante e, una di queste, è il Vulcano Osorno, situato a circa 60 km da Puerto Varas, esattamente sulla sponda opposta del lago Llanquihue e ciò fa sì, che sia visibile dalla città. Infatti, è molto bello passeggiare lungo la riva del fiume, per rilassarsi un po’ gustandosi il silenzio e la natura. Il vulcano, alto 2652 m, si presenta con una foresta pluviale temperata alla base e con la cima innevata, grazie alla presenza dei ghiacciai perenni. È, quasi, una tappa obbligatoria per gli amanti del trekking o della scalata.
Oltre alla natura, Puerto Varas offre anche una discreta vita notturna, soprattutto in alta stagione (novembre – marzo), grazie alla presenza di diversi pub, locali notturni e un casinò.
Io sono qui solo ed esclusivamente per la natura e perché da qui partirò per qualche giorno per poi ritornare, alla scoperta della Valle de Cochamò, situata più a est di Puerto Varas, verso il confine con l’Argentina.
Giunto in tarda serata al terminal dei bus, raggiungo con Uber l’ostello Casa Vieja, situato non lontano dal centro città. Carolina, la proprietaria dell’ostello, si presenta con un sorriso smagliante e con tutta la sua simpatia, accogliendomi come se ci conoscessimo da molto tempo, ma in realtà è la prima volta che ci vediamo. C’è stato un problema con la prenotazione e non ha posti letto, così cerchiamo insieme una soluzione e infine decido di sistemarmi in giardino, montando la mia tenda igloo. È giunto il momento di inaugurarla.
La struttura è piccola e super accogliente, sembra proprio di essere in casa e non in ostello. In giardino, ci sono accampati altri ragazzi, cileni e americani, che si presentano e mi accolgono offrendomi una buona e fresca birra Ipa. Accoglienza super. Mentre sistemo la mia tenda parliamo un po’. Loro si recheranno domani alla Valle de Cochamò e m’invitano a unirmi a loro, ma ringrazio e declino l’offerta perché voglio prima visitare i dintorni della città.
Nonostante la pioggia, la prima notte in tenda passa senza nessun problema, ma fortunatamente sono abituato a questo tipo di sistemazione, grazie ai tantissimi anni di campeggio fatti prima con i miei genitori e poi solo.
SALTO DEL PETROHUÉ
A 50 km da Puerto Varas, all’interno del Parque Nacional Vicente Pérez Rosales il più antico del Paese, si trova il SALTO DEL PETROHUÉ una piccola cascata che scorre su roccia lavica dovuta a un’eruzione del vulcano Osorno e nasce dalle acque color smeraldo del lago TODOS LOS SANTOS situato a pochi chilometri di distanza.
La cascata ha una portata d’acqua maggiore in inverno grazie alla notevole quantità di pioggia che cade qui ogni anno e ciò rende il paesaggio molto suggestivo. Le montagne circostanti sono ricoperte di alti e robusti alberi e la vegetazione, estremamente fitta, non permette che si riesca a vedere attraverso. Le cime sono innevate e tra tutte spicca la vetta del vulcano Osorno.
Per arrivare qui, ho preso un collettivo dalla piazza centrale. Ne passano diversi e il costo del biglietto è di 2500 pesos. In circa 40 minuti sono all’ingresso del parco. Acquisto il ticket al costo di 4000 pesos e inizio il sentiero verso i vari punti panoramici.
Peccato che anche oggi non ci sia il sole, perché credo che sarebbe stato tutto bellissimo. Nonostante il cielo grigio e le nuvole, il paesaggio sembra essere uscito da una cartolina o un documentario. Amo questi luoghi, queste meraviglie create dalla natura.
Il primo sentiero mi porta al salto della cascata, da dove posso ammirare la forza dell’acqua che avanza. Siamo ai primi giorni di novembre, in primavera inoltrata e la portata d’acqua è ancora considerevole date le piogge incessanti di questi giorni. A detta di molti, è una delle primavere più piovose degli ultimi anni. Speriamo non voglia continuare così, altrimenti prevendo un’avventura abbastanza dura in Patagonia.
Da qui mi godo anche l’imponente vulcano Osorno, anche se non riesco a vederlo tutto a causa delle nuvole che ne coprono la vetta.
Proseguo lungo il percorso indicato, prendendo il sentiero Los Enamorados, che fiancheggia il fiume ed è circondato da alti e fitti alberi. Durante il cammino incontro una piccola cascata, la Cascada de los Novios e proseguendo mi ritrovo in un punto panoramico che mostra tutta la forza della natura.
Il rumore dell’acqua è assordante, nonostante le tante persone presenti e io cerco un piccolo posticino, un po’ più isolato, per godermi questa meraviglia in tranquillità.
Lasciata la cascata, raggiungo il lago Todos los Santos (tutti i santi) chiamato così perché scoperto dai missionari gesuiti il primo novembre del 1670. Qui piccolo tour in barca, per vedere da vicino le alte montagne alberate e ammirare alcuni luoghi raggiungibili solo via lago.
Prima di far ritorno a Puerto Varas, decido di esplorare la vicina e piccola FRUTILLAR località situata anch’essa sulle sponde del lago Llanquihue. Qui è molto evidente l’architettura tedesca, tant’è che mi sento in Germania e non in Cile. Ci sono diverse birrerie e ristoranti tipici tedeschi.
Nel frattempo ha iniziato a piovere, così dopo un rapido giro e un caffè con vista lago, rientro in ostello, dove dopo una bella doccia calda, mi sistemo intorno all’unico tavolo presente e insieme agli altri ragazzi e Carolina, iniziamo a cenare, parlare, cantare e giocare. È veramente un ambiente bellissimo o come si dice qui in sud America “Buena onda”.
Mi fermerò qui qualche giorno, dato che ho accettato la proposta di Carolina di aiutarla in ostello in cambio di alloggio. Perfetto. Sono sicuro che mi divertirò e mi troverò bene.