Nel giorno del mio ottavo mese di viaggio, lascio Santiago del Cile per dirigermi verso sud e arrivare a PUCON, piccola cittadina turistica situata nella regione dell’Araucanía a circa 800 km dalla capitale.
Non essendo alta stagione, la cittadina si presenta molto tranquilla e silenziosa. Le case, basse e dal tetto spiovente, ricordano un po’ lo stile delle case tedesche, anche perché, dopo la seconda guerra mondiale molti tedeschi emigrarono in Cile, stabilendosi principalmente in Patagonia o poco più a nord. Dopo il caos delle grandi città, è quello di cui ho bisogno.
I piccoli centri abitati mi piacciono perché sono meno dispersivi e posso raggiungere tutto senza dover utilizzare i mezzi pubblici. Mentre cammino sulla strada principale mi accade una cosa che, credo, finora non era mai successa, ovvero una macchina si è fermata in prossimità delle strisce pedonali per lasciarmi attraversare. Un’azione che per noi potrebbe essere normale, ma vi assicuro che nel nord del sud America, non lo è affatto. Ogni giorno che passa, noto una differenza sempre più evidente tra il nord e il sud del continente.
Data la notte in viaggio e il brutto tempo, oggi trascorro quasi tutta la giornata in ostello al Gecko Hostel. David, il proprietario, è molto cordiale e durante la cena mi parla un po’ della sua vita e di come sia nata l’idea di aprire un ostello qui, in un luogo così tranquillo. Il bello del viaggio è anche questo. Conoscere gente, stili di vita e scelte differenti. Viaggio solo, ma in realtà non lo sono quasi mai.
Molti raggiungono Pucon per scalare il VULCANO VILLARICA, un vulcano attivo situato a circa 10 km dalla città e alto 2847 m. Il percorso è accessibile a tutti, ma è consigliabile avventurarsi con una guida autorizzata.
Per goderselo al meglio mentre si è in città, ci si può recare sulle sponde dell’omonimo lago situato subito fuori il piccolo centro cittadino.
SALTO DEL CLARO
La pioggia non vuole darmi tregua, ma nonostante questo, decido di non voler rimanere un altro giorno in ostello e così mi dirigo verso il SALTO DEL CLARO, una piccola cascata alta 90 m situata a pochi km da Pucon.
Prendo uno dei tanti taxi collettivi (un taxi condiviso con altre persone) diretto al Salto che mi lascia all’inizio del sentiero.
La pioggia è costante, così dopo un’ora di cammino, sono fradicio, ma va bene così. Finalmente sono ritornato nel luogo che più amo, la natura. Il paesaggio, composto da cime innevate e ricca vegetazione, mi rilassa e trasmette tranquillità, anche perché il sentiero non è per niente impegnativo.
Qui c’è tanto verde e gli animali pascolano liberamente, disturbati solo dal mio passaggio.
Prima d’iniziare l’ultimo sentiero per raggiungere la cascata, mi ritrovo in una bellissima vallata circondata da montagne, alberi e fiumi. Sono solo e questo spettacolo è tutto per me, così prima di continuare, decido di fermami e godermelo. Che meraviglia.
L’ultima parte è molto fangosa e, in alcuni tratti, faccio fatica a restare in piedi e devo usare i rami degli alberi per non scivolare. In poco tempo giungo al mirador e d’avanti a me, finalmente appare la cascata. Sicuramente non è una di quelle cascate indimenticabili o che ti lasciano senza fiato, ma dopo tanta città, ne avevo bisogno. Il rumore dell’acqua è interrotto dalle urla di alcuni ragazzi intenti a fare torrentismo.
Nel frattempo ha smesso di piovere e così posso godermi la cascata in piena tranquillità, ma non dura molto e riprendo il sentiero per far ritorno a Pucon.
Sulla strada, mi affianca una jeep e una donna californiana si offre di darmi un passaggio fino in città. Ogni tanto non fa male un po’ di fortuna.
PARCO NAZIONALE DI HUERQUEHUE
Un luogo imperdibile, situato a circa 30 km da Pucon, è il PARCO NAZIONALE DI HUERQUEHUE. Un luogo che regala paesaggi da cartolina e rapisce il cuore.
Per arrivarci ho preso un autobus dal terminal centrale e ho impiegato circa un’ora e mezza. Ci sono diversi autobus che partono durante il giorno, ma vi consiglio di prendere quello che parte verso le 8:00 in modo da avere più tempo a disposizione nel parco, perché per il ritorno ce ne sono solo due (14:15 o 17:15).
Una volta giunto e acquistato il biglietto d’ingresso, inizio il sentiero dei laghi, perché è l’unico aperto in questo periodo. Gli altri sono chiusi perché in alcuni è presente ancora neve e si potrebbero verificare delle valanghe, mentre in altri, i ghiacciai sono in fase di scioglimento e potrebbero essere pericolosi.
Questo percorso è lungo circa 7 km e l’andata è quasi tutta in salita. Il sentiero è completamente fangoso, a causa della pioggia dei giorni precedenti e ciò rende tutto più faticoso. Oggi fortunatamente non sta piovendo, ma il cielo è grigio. Peccato.
Fin dai primi metri, il parco mi stupisce per il suo paesaggio. Al fitto bosco, si alternano laghi che riflettono le montagne circostanti. È la prima volta che mi trovo in un paesaggio così, uno di quei paesaggi che avevo potuto ammirare solo nei documentari. Il Cile mi sta letteralmente stupendo. Non oso immaginare come sarebbe apparso il paesaggio ai miei occhi, se ci fosse stato il sole, che avrebbe reso i colori più intensi e vivaci. Nonostante il freddo, il fango e la fatica, mi sento bene e la mia anima si sta rigenerando immersa nella natura. Durante il sentiero incontro dei mirador, che mi danno la possibilità di riposare un po’ e godermi il panorama. Da uno di questi, posso ammirare il Lago Tinquilco circondato da piccole montagne alberate.
Dopo tre ore di trekking e aver ammirato e superato diverse lagune, tra le quali la Laguna Verde, chiamata così per via del colore che dovrebbe essere verde smeraldo. Dico dovrebbe, perché senza sole, purtroppo non l’ho potuto constatare con i miei occhi, il Lago Chico, la Laguna Escondida e due piccole cascate, Cascada Nido de Águilas e Cascada Trufulco, raggiungo la parte finale del sentiero dove si trova la Laguna El Toro.
Qui, circondato da silenzio e natura, immenso nella Pachamama mi fermo per riposare e mangiare qualcosina, prima di rimettermi in marcia e ritornare all’ingresso del parco.
La discesa è sempre più rapida della salita e in due ore sono già all’ingresso, così mentre aspetto l’autobus che mi riporterà a Pucon, mi fermo sulla riva del Lago Chico, ricordando e pensando a questi otto mesi in viaggio, a quante belle anime ho incontrato lungo la mia strada e ai meravigliosi luoghi che ho avuto la fortuna di ammirare.
Alle 17:15 lascio il parco per far rientro a Pucon, dove mi aspetta una bella doccia calda e una cena sostanziosa.
SANTUARIO EL CAÑI
Quarto giorno a Pucon e terzo giorno di seguito di trekking, ma finalmente oggi c’è il sole. Anche la città sembra diversa e si riesce a vedere il vulcano Villarica.
Oggi mi dirigo al SANTUARIO EL CAÑI una Riserva Privata di circa 500 ettari nata con lo scopo della conservazione del bosco ancestrale di Araucaria e situato a circa 20 km a est di Pucon. In questa riserva, è possibile percorrere alcuni sentieri di trekking giornalieri o accamparsi nei camping presenti nella riserva e trascorrere alcuni giorni.
Anche oggi parto di prima mattina, perché sarà una giornata abbastanza lunga.
Una volta giunto all’ingresso del parco, acquisto il ticket, registro la mia entrata, mi danno una mappa e inizio la mia avventura.
La prima parte, dopo un breve tratto pianeggiante di 1,5 km, è tutta in ripida salita. Lo zaino sulle spalle, unito all’inattività delle ultime settimane e ai due giorni precedenti di trekking, fanno sì che le gambe ne risentano un bel po’ e così sono costretto a fermarmi una volta in più per recuperare fiato ed energie.
Lungo il sentiero ci sono dei mirador, che regalano una visuale sul parco sempre più ampia e bella, man mano che si sale di quota. Dopo un’ora di ripida salita, durante il quale ho percorso solo 3 km, arrivo al Santuario posto a 1000 m s.l.m. e questo indica anche l’entrata nella riserva.
Da qui in avanti, il sentiero diventa meno faticoso e più pianeggiante, ma inizia anche a essere più fangoso. La fitta vegetazione ostacola il passaggio dei raggi solari e, di conseguenza, il terreno impiega più tempo ad asciugarsi.
In circa un’ora, raggiungo la Laguna Totoras e m’innamoro del paesaggio circostante. La laguna sembra uno specchio che riflette tutto ciò che la circonda. Decido di fermami un po’ qui, per recuperare energie e godermi questa meraviglia. A rompere il silenzio, ci pensano due papere, le uniche presenti oltre me. Mentre sono seduto su un tronco in riva al lago, immagino o provo a farlo, come sarebbe stato il Parco Huerquehue con il sole e che colori mi avrebbe regalato. Sicuramente qualcosa di spettacolare, ma è andata così e non resta che godermi al massimo questa giornata che finora è già stata oltre ogni aspettativa.
Mi rimetto in cammino e il paesaggio cambia ancora una volta. Inizio a incontrare i primi alberi di Araucaria, l’albero simbolo del Cile, e via via diventano sempre più numerosi. Il fango e la terra lasciano spazio, a mia grande sorpresa, alla neve. Il sentiero è nascosto, così per orientarmi seguo le orme di chi mi ha preceduto, fino ad arrivare alla Laguna Negra, totalmente ghiacciata. È la prima volta che cammino su un lago ghiacciato ed è la prima volta che ammiro un paesaggio così, ma questa volta mi fermo giusto il tempo di qualche foto prima d’iniziare l’ultimo tratto, il più difficile, che mi porterà al mirador.
Sono gli ultimi 500 m totalmente in salita, con una forte pendenza e su una superficie di ghiaccio e neve. Wow! Non sarà per niente facile. Non ho né ramponi né piccozza, così decido di usare il treppiede della macchina fotografica come sostegno.
In alcuni punti la neve è alta, tanto da arrivarmi al ginocchio e, questo, rende il tutto più duro e faticoso. Mi viene subito in mente la scalata che ho fatto sul Vulcano Cotopaxi, in Ecuador. Procedo a fatica, ma è quasi impossibile non cadere e scivolare verso il basso, così ogni volta perdo un po’ di strada fatta. Devo stare attento. Non voglio certamente farmi male qui, da solo.
Un’ora dopo, sono su. Un’ora per percorrere 1 km!!! Immaginate cosa sia stato.
Percorro gli ultimi metri, tra rocca e fango, prima di avvistare la Chakana la croce andina posta sulla vetta. Ce l’ho fatta anche questa volta. Eccomi finalmente sul mirador a 1550 m e la vista a 360° del parco, regala uno spettacolo meraviglioso. La giornata soleggiata, è perfetta per ammirare i quattro vulcani della zona Villarrica, Quetrupillán, Lanín e Llaima, e i due laghi Villarrica e Caburgua.
Non è stato facile arrivare fin quassù, ma ogni sforzo è stato ripagato in pieno. Bosco, laghi, vulcani e le cime innevate delle Ande, rendono il tutto perfetto. Mi siedo e lascio che le emozioni riempiano il mio cuore e i miei occhi si godano il panorama. Dopo una salita, c’è sempre una discesa e dopo circa mezz’ora, inizio il cammino sulla strada del ritorno. Come non è stato facile salire, altrettanto non lo è scendere, ma sempre aiutandomi con il treppiede, arrivo alla laguna tutto intero nonostante diverse cadute.
La laguna Negra rappresenta l’inizio di un altro circuito di trekking, il Circuito delle 6 lagune attraverso il bosco di Araucaria dalla durata di circa 7 ore, che però io non ho fatto.
Impiego altre due ore e mezza per raggiungere il punto di partenza e sono esausto. Si è concluso il terzo trekking in tre giorni, il più lungo e faticoso, ma sono stati tre giorni carichi di emozioni, avventura e natura. Il giusto assaggio di quello che mi aspetterà tra un po’, quando finalmente raggiungerò la selvaggia Patagonia.
INFO UTILI
Pucon si trova nel centro sud del Paese e vive principalmente di turismo. La stagione migliore per visitarla è compresa tra la fine della primavera e l’inizio dell’inverno, ovvero tra ottobre e marzo. Ci sono diversi ostelli dove alloggiare o alcuni camping per accamparsi. Io mi sono fermato al Gecko Hostal, ottimo sotto ogni punto di vista. Il Cile è uno dei paesi più cari del sud America e il sud lo è ancor di più e, di conseguenza anche i tour, le sistemazioni, il cibo lo sono.
Per raggiungere i vari luoghi d’interesse basta recarsi al terminal dei bus situato vicino al centro città e chiedere quali sono diretti per le varie destinazioni. Quelli per il Santuario el Cañi e per il Parco Huerquehue partono con una certa frequenza.
Il Parco Huerquehue è aperto dalle 8:00 alle 20:00 in alta stagione e dalle 8:00 alle 18:00 in bassa stagione
L’orario d’ingresso al Santuario el Cañi è dalle 8:30 alle 12:00 ed entro le 16:00 bisogna uscire.
COSTI
El Salto del Claro
- Taxi collettivo: 1000 pesos (ottobre 2018)
- Trekking: Gratis
Parco Huerquehue
- Autobus: 4000 pesos (ottobre 2018)
- Ingresso: 7000 pesos (ottobre 2018)
Santuario el Cañi
- Autobus: 2500 pesos (ottobre 2018)
- Ingresso: 4000 pesos (ottobre 2018)
- Accamparsi: 3000 pesos (ottobre 2018)
COSA PORTARE
I tre trekking sono differenti tra loro per difficoltà, durata e percorso, ma alcune cose sono imprescindibili
- Acqua
- Snack
- Giacca a vento
- Abbigliamento caldo o dipende dalla stagione
- Scarpe da trekking
- Antipioggia (qui il clima cambia rapidamente)
- Occhiali da sole
- Macchina fotografica
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