Da quel pomeriggio di marzo in cui è nata l’idea di stravolgere nuovamente e per l’ennesima volta la mia vita per raggiungere Perth in Australia, non so quante volte mi sarò chiesto come sarebbe stato il mio impatto con questo nuovo Paese.
Cosa avrei provato? Come mi sarei sentito? Partire per l’Australia sarebbe stata la cosa giusta da fare?
Le domande erano tante e credo sia anche normale, ma ero sicuro che questa nuova avventura era ciò di cui avevo bisogno. Ero alla ricerca di nuovi stimoli, nuove sfide. Di rimettermi in gioco e questa volta l’avrei fatto non più in solitaria, ma con Marika, la mia compagna di viaggio e di vita.
Dopo aver viaggiato in Sud America ed essermi letteralmente innamorato di questo continente così speciale, ogni volta che sentivo il bisogno di partire pensavo subito al Latino America.
Ormai era diventato il mio porto sicuro, la mia comfort zone. La padronanza e l’inclinazione per le lingue latine mi rendevano sicuro.
L’Australia, invece, è esattamente l’opposto di tutto ciò. Un Paese completamente lontano, non solo geograficamente, ma da tutto ciò a cui ero abituato.
Questo è stato determinante nella scelta di provare una nuova sfida. Ne avevo estremo bisogno e quindi eccomi qui, nel monolocale preso in affitto per questa prima settimana.
Mentre scrivo questo articolo, dall’ampia finestra alla mia destra, scorgo gli imponenti e specchiati grattacieli di Northbridge, il cuore pulsante della città, mentre il cielo mi regala il suo spettacolo quotidiano.
È l’ora del tramonto e mentre il sole cala piano fino a nascondersi dietro gli edifici e le folte chiome degli alberi, il cielo inizia a colorarsi di mille sfumature che variano dal giallo al viola, diventando sempre più intense e scure man mano che il giorno lascia spazio alla notte.
Ogni sera è sempre lo stesso spettacolo e ogni tramonto, da quando sono qui, mi ha incantato, conquistato e deliziato.
L’ARRIVO A PERTH
Una volta atterrati a Perth intorno alle 19:30, già m’immaginavo di finire in una delle puntate di Airport Security a causa di alcuni medicinali e una stecca di sigari che avevamo con noi, ma fortunatamente dopo un breve controllo, eccoci all’esterno dell’aeroporto.
Ad attenderci c’era Andrea, un ragazzo campano residente qui da circa cinque anni, fidanzato con un’amica delle migliori amiche di Marika… si, insomma un po’ incasinata come cosa…
Prima di accompagnarci al nostro appartamento, ci ha gentilmente invitati a casa sua per un caffè, per scambiare quattro chiacchere e per conoscerci un po’.
Non erano neanche le 21:00, ma sembrava notte fonda. La città, silenziosa e semibuia, si mostrava in tutta la sua tranquillità.
Qui, generalmente, i negozi chiudono intorno alle 17:00 e la maggior parte dei locali alle 22:00. Ritmi e stili di vita completamente diversi dai nostri.
La temperatura è mite e il cielo stellato. Abbiamo lasciato l’autunno per la primavera. Che meraviglia.
Le sette ore di fuso orario con l’Italia si sentono, eccome. Gli effetti del jet lag mi hanno accompagnato per i primi due giorni, durante i quali mi sentivo completamente intontito e la mattina facevo fatica ad alzarmi dal letto.
I PRIMI GIORNI A PERTH
Il primo giorno ci siamo recati in centro città con l’intento di compare una sim locale, utile non solo per avere una connessione dati, ma anche per poter avviare tutte le pratiche necessarie, come aprire un conto corrente australiano, richiedere il TFN (il codice fiscale australiano) e attivare la Medicare, una copertura sanitaria, gratuita per noi italiani, dalla durata di sei mesi.
Mi bastano pochi passi per sentirmi il protagonista di un film. Le abitazioni basse, con il tetto spiovente e un piccolo giardino o patio presente all’esterno, mi ricordano quelle viste tante volte nei film.
La maggior parte delle strade sono poco trafficate e così silenziose, anche in pieno giorno, che non si fa fatica a sentire il canto o il verso degli uccelli. Nell’aria si respira un profumo diverso. Gli alberi in fiore colorano i viali e rilasciano profumi estasianti.
Ogni cosa è nuova. Mi sento un bambino curioso che non sa dove guardare. Era da diverso tempo che non provavo queste sensazioni.
Il vivace centro cittadino, invece, formato da grattacieli, ristoranti, bar e boutique alla moda, dall’aspetto moderno e caotico, appare subito diverso dal resto della città.
Mi porta con la mente e i ricordi a Londra, la città più cosmopolita d’Europa. Il mix di etnie provenienti da ogni angolo del mondo e la varietà di ristoranti o fast food internazionali mi hanno fatto sentire a mio agio. Vivevo un piacevole “viaggio” tra presente e passato che mi faceva stare bene e le prime sensazioni erano quelle di aver fatto la scelta giusta.
Allo stesso tempo, però, l’idea di trascorrere un intero anno in città e dover raggiungere Northbridge tre volte a settimana (essendo entrato in Australia con uno Student Visa, dovrò frequentare un corso di studi per tre volte a settimana), mi spaventa un po’.
Non sono un tipo da città, party, locali notturni e vita mondana. Amo la natura, la vita selvaggia, l’avventura e fortunatamente basta uscire pochi chilometri da Perth per trovare tutto ciò che mi fa sentire felice e nel mio habitat.
Un primo assaggio l’ho avuto il secondo giorno, quando Andrea e la sua ragazza Angela, ci hanno invitati a pranzo fuori a Trigg Beach, una delle spiagge di Perth distante solo pochi minuti in auto.
L’oceano di color azzurro intenso, mosso dal forte vento, era in contrasto al bianco della sabbia e al verde della bassa vegetazione.
Che meraviglia! Dicono che a Perth e nel Western Australia si trovino alcune delle spiagge più belle del Paese. Io questo non lo so, ma spero di confermarlo il prima possibile.
Per una serie di circostanze e coincidenze, qui abbiamo una serie di contatti e conoscenze e ciò ci ha aiutato e ci sta aiutando tuttora. Per ampliare ancor di più la nostra cerchia di conoscenze, domenica sera abbiamo partecipato a un evento organizzato da italiani per italiani.
L’evento aveva lo scopo di riunire il maggior numero di concittadini per conoscere nuove persone e dare la possibilità ai nuovi arrivati di chiedere consigli, pareri, suggerimenti a chi vive a Perth da anni.
L’evento si è tenuto a “The Island Brew House” un bellissimo locale situato a Elizabeth Quay, lungo le sponde del fiume Swan.
Qui ho avuto modo di conoscere nuove persone, salutare chi già conoscevo e non vedevo da anni e ammirare uno spettacolare tramonto che si rifletteva negli alti grattacieli circostanti.
Sarei rimasto lì a godermi il tramonto per tutto il tempo. Le gradazioni di colore cambiavano continuamente e il gioco di riflessi rendeva tutto ancora più bello.
I primi giorni di assestamento passano rapidamente cercando di capire meglio come funzioni la vita, quali sono le cose necessarie da fare, come muoversi e spostarsi.
LE PRIME CERTEZZE
Ecco proprio su questo ultimo punto abbiamo capito e, ogni persona con la quale abbiamo parlato ci ha confermato, spostarsi a Perth senza auto è veramente complicato.
A differenza di quanto avviene in Italia e in Europa dove, generalmente, nelle grandi città super trafficate è più facile e comodo spostarsi con i mezzi, qui è esattamente l’opposto.
Una breve distanza coperta in auto in pochi minuti, con i mezzi pubblici può portare via molto più tempo. Prima di arrivare qui tutti mi dicevano che avremmo dovuto comprare un’auto, ma sinceramente non credevo che fosse così essenziale ed invece mi sbagliavo.
Il primo passo sarà quello di cercare un lavoro e poi, essendo due persone, l’idea è di riuscire a comprare una bicicletta e un’auto. Dicono che qui in Australia sia molto semplice e veloce. Vi farò sapere.
La prima settimana è giunta al termine. Ora inizierà una nuova pagina che ci porterà a lasciare il monolocale per trasferirci in una casa condivisa con altri quattro ragazzi. Chissà come andrà…
CONCLUDENDO
In conclusione mi sento sereno e convinto di aver fatto la scelta giusta, ma solo il tempo saprà rispondere a questa domanda.
Da parte mia sono pronto a vivere questa esperienza al massimo delle mie possibilità, sfruttando ogni occasione che mi si presenterà e magari crearmene di nuove, affrontando con forza e determinazione tutti gli ostacoli e gli imprevisti che capiteranno lungo il percorso.
Ogni strada è fatta di insidie e problemi, ma sta a noi decidere come affrontarli e viverli. In molti casi ci facciamo problemi ancora prima che si presentino e viviamo male il presente. Questo non dovrebbe accadere, perché oltre a vivere male un eventuale futuro, viviamo certamente male il presente.
Nel frattempo il caldo sole di oggi è calato del tutto e il giorno ha lasciato spazio alla notte. Un altro giorno è quasi giunto al termine, mentre questa avventura è solo all’inizio.