Giungere a MEDELLIN non è stato facile, anzi. Decido di lasciare Cartagena la domenica di Pasqua, non calcolando l’esodo di rientro di tutti i colombiani giunti in questa fantastica città per il ponte pasquale.
Giunto al terminal dei bus, trovo tantissima gente e le tre compagnie di bus dirette a Medellin sono piene con la prima disponibilità alle 18:00 del giorno successivo. Non so come fare e non ho voglia di ritornare in centro e cercare una nuova sistemazione.
Il viaggio mi sta insegnando a non abbattermi, ad essere fiducioso e cercare una soluzione nel più breve tempo possibile, perché lamentarsi della situazione o pensare a cosa avrei potuto fare, non mi sarebbe di nessun aiuto e così continuo a girare nel terminal pensando a come fare. Mentre faccio ciò, si avvicina un ragazzo chiedendomi dove fossi diretto e mi propone una soluzione. Prendere un mini bus per Sincelejo e da lì un bus per Medellin. Parlo con l’autista del bus e mi assicura che arriveremo in tempo. Dopo un minuto di riflessione, decido di rischiare, perché non ho molte alternative e salto sul mini bus pronto a partire.
Sarebbero dovute essere quattro ore di viaggio, senza aria condizionata, ma poco importa, penso solo ad arrivare in tempo per poter raggiungere Medellin, ma come spesso succede in Colombia, i tempi stimati non corrispondono ai tempi reali. Dopo circa due ore di cammino, ci fermiamo, insieme ad altre tantissime auto, mini bus, bus, perché la strada è bloccata e non si sa perché e non si sa quando si ripartirà. Fantastico, penso, non ce la farò mai. Chiedo a qualcuno quando ripartiremo, ma nessuno sa niente. Ok, non posso fare niente. Aspettiamo. L’attesa dura circa quarantacinque minuti e poi via, ripartiamo. Provo a controllare in internet l’ora di partenza del bus da Sincelejo, ma non ho una buona connessione, così non mi resta che pensare positivo e che ce l’avrei fatta.
Dopo più di cinque ore, giungo a destinazione, ma non ho un buon presentimento. Anche qui c’è un bel po’ di gente. Mi dirigo rapidamente e speranzoso verso la biglietteria e mentre sono in coda le mie speranze si affievoliscono sempre più, fino a quando, chiedendo un biglietto per Medellin, mi sento rispondere che il primo posto disponibile è alle 23:00 del giorno seguente.
Inizio anche qui, a cercare subito una soluzione e controllo booking alla ricerca di un ostello economico dove passare la notte, ma non essendo Sincelejo una località turistica, ha solo hotel molto cari per il mio budget di viaggio. Mi guardo intorno e vedo un ragazzo, un viaggiatore come me, mi avvicino ed inizio a chiedergli di dove fosse e dove fosse diretto. È un musicista francese, in viaggio da più di un anno, anche lui diretto a Medellin con il bus del giorno dopo, così gli chiedo di condividere una stanza di hotel in modo da risparmiare un po’. Mi risponde che passerà la notte nel terminal. Prima di partire avevo messo in conto che sarebbe potuto succedere e così decido di stare con lui, almeno in due saremmo un po’ più sicuri e gli chiedo di guardarmi gli zaini mentre mi dirigo verso la biglietteria. “Un pasaje para Medellin” (un biglietto per Medellin) chiedo con aria più serena e la ragazza mi risponde “Se libró un asiento a las 11:00 de la noche” (si è liberato un posto per stasera alle 23:00). Non ci posso credere!
Senza perdere un secondo accetto. Rischiare ed essere positivo ha portato il suo risultato. Se fossi rimasto a Cartagena a piangermi addosso, avrei solo perso tempo. Mi dirigo verso il ragazzo ed appena gli racconto l’accaduto, corre verso la biglietteria sperando di avere la mia stessa fortuna. Chiederà ogni dieci minuti per le prossime quattro ore, ovvero fino alle 23:00 quando arriverà il bus. Dopo tanta strada, attesa, disavventura e fortuna, finalmente sono sul bus che mi porterà a Medellin, capitale del dipartimento di Antioquia.
To be continued…