Due aerei, una day-room, un bus notturno e una barca, per un totale di due giorni di viaggio… ma finalmente siamo arrivati a destinazione. Siamo tornati a Koh Tao. E proprio qui, dove tutto si era fermato, comincia una nuova partenza.
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Questa non è solo una tappa del nostro itinerario, è un ritorno simbolico. Koh Tao è stata l’ultima meta prima di rientrare in Italia, prima di prenderci una pausa, prima di tante domande.
Ora, ritrovarci qui ha un sapore diverso. Più consapevole, più leggero. In queste stesse acque, tra questi stessi tramonti, circondati dalla stessa lussureggiante vegetazione, tra poche settimane ci diremo sì. E non potevamo immaginare un posto più giusto per iniziare questo nuovo capitolo.
IL RICHIAMO IRRESISTIBILE DELLA NATURA

Cinque mesi in Italia sono stati necessari, una pausa per riprendere fiato dopo due anni di viaggio continuo. Ma nel silenzio di quei giorni, cresceva in me un richiamo sempre più forte. Avevo bisogno di riconnettermi con la natura selvaggia, quella natura che mi avvolge come un antico rifugio che ritrovi dopo un lungo cammino.
Durante la pausa ho letto “Intuizione selvaggia” di Craig Foster, e mi sono ritrovato nelle sue parole, nel suo profondo legame con l’ambiente naturale. Mi ha ricordato che, almeno per ora, il mio posto non è in una città circondata da cemento, auto e caos. Non è lo spazio che ho scelto per vivere, perché lì perdo quella serenità che solo la natura sa donarmi.

COME SE IL TEMPO NON FOSSE MAI PASSATO
Ritornare qui ci ha fatto subito sentire bene. È come se i cinque mesi di pausa non ci fossero mai stati. Ritrovarsi sulla stessa spiaggia che ci aveva accolti la prima volta, in un ambiente tranquillo e rilassato, ha accarezzato le nostre anime e confermato di aver fatto la scelta giusta per il nostro giorno speciale.
Abbiamo scelto la stessa struttura, il Koh Tao Tropicana Resort, affacciata direttamente sul mare, nella zona sud dell’isola, quella più tranquilla e adatta a noi. La prima volta che siamo stati a Koh Tao ho detto a Marika che su questa piccola isola mi sarebbe piaciuto viverci per alcuni mesi e ora, riconfermo le stesse sensazioni della prima volta. Scrivere a pochi passi dal mare, con il suono delle onde come sottofondo non ha prezzo.
L’ISOLA CHE CI HA SCELTO

Koh Tao non è solo un’isola, è un abbraccio di sfumature. Dal verde scuro al verde chiaro, quasi fluorescente delle foglie tropicali. I versi delle diverse specie di uccelli compongono una sinfonia che nessuna playlist potrebbe mai eguagliare. Le maestose palme da cocco e gli alberi a basso fusto che crescono sulla spiaggia sembrano voler toccare le acque turchesi, come in un dialogo silenzioso tra terra e mare.
Quando abbiamo pensato al nostro matrimonio, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che non poteva essere altrove. Con la location è stato amore a prima vista, come se l’isola stessa ci avesse scelto per celebrare questo nuovo inizio.
VIAGGIARE NON È UN CAPRICCIO, È VITA
Spesso mi chiedono perché continuo a viaggiare. Non è per capriccio, non è per ritrovarmi. Viaggio perché è ciò che mi rende felice, ciò che mi fa sentire vivo. Durante quei mesi di pausa, ho capito che era giunto il momento di rimetterci in marcia, di riprendere da dove avevamo lasciato, ma questa volta carichi di energia e con la curiosità di esplorare rinnovata.
Quella curiosità e quell’energia che avevamo momentaneamente smarrito e che ci avevano portato a rientrare in Italia. Ma ora sono tornate, più forti che mai.
RIPARTENZE E RITORNI: IL CICLO DELLA VITA NOMADE

In questi anni di viaggio, ho vissuto varie ripartenze e vari ritorni. Ognuna con un significato e un sapore diverso. Ci sono gli aspetti positivi, che tutti possono immaginare, ma dietro ogni ripartenza si nascondono momenti di malinconia e tristezza, come i saluti, dove ogni volta ti si stringe il cuore.
I genitori, gli amici e i parenti, che ti salutano per l’ennesima volta e ormai hanno smesso di chiederti quando ritornerai, perché la mia e, ormai la nostra vita, è un susseguirsi di eventi quasi mai programmati e le partenze non hanno (quasi) mai una data di ritorno. E come sentii una volta in un film, “ci vediamo, quando ci vediamo”.
Questa è la complessità di una vita nomade, un perpetuo bilanciarsi tra la gioia della scoperta e la nostalgia degli affetti. Tra la libertà dell’ignoto e il calore delle radici. Eppure, nonostante questi momenti di dolcezza agrodolce, non cambieremmo questa vita per nulla al mondo.
UNA NUOVA PARTENZA: UN SÌ TRA CIELO E MARE

E poi, vuoi mettere la gioia di sposare la miglior compagna di vita che si possa desiderare e farlo in un’isola tropicale? Perché sì, l’importante è stare bene insieme, ma se il posto è meraviglioso, tutto diventa ancora più magico.
Tra poche settimane, in questo angolo di paradiso, circondati solo dalle persone più care, ci prometteremo amore eterno. Non abbiamo bisogno di grandi cerimonie o tradizioni imposte. Abbiamo bisogno solo l’uno dell’altra, dei nostri piedi nella sabbia e dello sguardo rivolto verso un orizzonte che promette infinite avventure.
I dettagli di questo giorno speciale li custodisco gelosamente – sarà una sorpresa anche per le nostre famiglie. Ma posso dirvi che sarà un momento che rispecchierà perfettamente ciò che siamo: semplice, autentico, a contatto con la natura che tanto amiamo.
UNA NUOVA PARTENZA: VERSO ORIZZONTI SCONOSCIUTI

Il viaggio continuerà, non sappiamo ancora per quanto e dove ci porterà. Abbiamo diverse idee e progetti, ma per ora li teniamo per noi, per non svelare troppo e lasciare quella curiosità che vi spinga a seguirci.
Ciò che posso anticiparvi è che questo matrimonio non segna un punto di arrivo, ma una nuova partenza. Una ripartenza ancora più consapevole, ancora più condivisa, ancora più profonda. Perché viaggiare in due, quando si è trovato il compagno giusto, amplifica ogni esperienza e rende ogni sfida più affrontabile.
E come scriveva prima di morire, il viaggiatore statunitense Christopher McCandless, “LA FELICITÀ È REALE SOLO SE CONDIVISA”
IL CORAGGIO DI SEGUIRE IL PROPRIO ISTINTO
Se c’è un messaggio che vorrei lasciarvi con questo articolo è questo: bisogna avere il coraggio di seguire la propria strada, il proprio istinto. Quelle emozioni che ci fanno vibrare lo stomaco, nella maggior parte dei casi sono le intuizioni giuste e il nostro io interiore lo sa bene.
Molte volte non riusciamo a capirlo in tempo, logorandoci in attesa del momento giusto, che per una serie di scuse o situazioni potrebbe non arrivare mai. Quindi perché aspettare e non iniziare oggi a muovere quel primo passo che potrebbe fare tutta la differenza del mondo?
Spesso crediamo di avere troppo da perdere e poco da guadagnare, ma finché non proviamo non lo sapremo mai. E anche se dovessimo fallire, anche se dovessimo tornare indietro come abbiamo fatto noi dopo due anni, non sarà mai tempo perso. Sarà esperienza, sarà vita, sarà un tassello fondamentale nel mosaico della nostra esistenza.
UN INVITO ALLA NUOVA PARTENZA
Questa nuova partenza non è solo la nostra. È un invito a tutti voi che ci seguite, che condividete le nostre avventure, che forse sognate un cambiamento ma non avete ancora trovato il coraggio. È un invito a seguire ciò che vi fa battere il cuore, a non accontentarvi di una vita che non vi appartiene.
Perché a volte bisogna fermarsi per ripartire con più consapevolezza. A volte bisogna tornare dove tutto è finito per scoprire che, in realtà, è solo l’inizio di qualcosa di ancora più bello.
E voi, siete pronti per la vostra nuova partenza?