Il mio “Rotolando verso sud” mi ha portato nel Paraiso do Brasil “il Paradiso del Brasile”, JIJOCA DE JERICOACOARA, ma per tutti è semplicemente Jericoacoara o Jeri. Quello che una volta era un piccolo villaggio di pescatori situato nello Stato brasiliano di Ceará, negli ultimi anni si è trasformato in un parco protetto e luogo molto ambito come località turistica, soprattutto tra gli amanti del kitesurfing e dei luoghi incontaminati.
Il nome Jericoacoara deriva dalla lingua indigena e significa caimano che prende il sole. In passato i pescatori raccontavano che vista dal mare, Pedra Furada, sembrava l’occhio del caimano. Jeri, invece, è l’unione delle due tribù indigene che vivevano in questa zona, i Ji e Joca.
LA MIA AVVENTURA A JERICOACOARA
Dopo aver lasciato Barrerinhas è iniziata la lunga discesa che mi avrebbe portato fino a Jeri cambiando quattro mezzi di trasporto e facendo tre fermate. L’ultimo tratto, quello che da Camocim mi avrebbe portato a Jeri in circa un’ora attraverso le dune di sabbia, mi ricordava tantissimo il Deserto dei Lençóis Maranhenses, soprattutto una volta giunti alle porte del piccolo villaggio. Il timido sole, alternato a nuvole grigie e sprazzi di pioggia, mutava i colori del paesaggio circostante. Purtroppo ero arrivato in questa zona del Brasile nel periodo delle piogge, ma non avevo molte alternative.
Il Pick-up mi ha lasciato d’avanti la barra di sicurezza che regola gli ingressi e le uscite da Jeri. Una volta lì ho pagato la tassa di soggiorno di BR$ 5,00 a notte. Avevo preventivato di trascorrere qui un paio di giorni e nel caso fossi rimasto di più, avrei pagato la differenza prima di ripatire. La tassa di soggiorno può essere pagata solo all’ingresso e alcune strutture potrebbero richiedere la ricevuta di pagamento.
Fatto ciò, ho raggiunto l’ostello che avevo prenotato, Hostel America do sul un luogo che emanava positività, allegria, cordialità e condivisione. Era di un ragazzo argentino, come tante altre strutture presenti, non solo qui a Jeri, ma lungo tutta la costa brasiliana. Se da un lato ciò non poteva che farmi piacere, data la simpatia che provavo verso questo bellissimo popolo, dall’altro frenava il mio apprendimento del portoghese visto che anche molti volontari (generalmente viaggiatori backpackers che svolgono alcuni lavori nella struttura in cambio dell’alloggio gratis) erano argentini.
L’ostello si trovava a pochi passi da una delle spiagge principali di Jeri e ciò lo rendeva perfetto, nonostante come ho già scritto prima, non ero giunto qui nella stagione migliore e infatti, i primi giorni sono stati caratterizzati da forti e frequenti temporali non dandomi nessuna possibilità di andare in giro.
Jericoacoara era un luogo che mi trasmetteva calma e un senso di libertà. La mancanza di strade asfaltate e dei lampioni della luce rendeva tutto un po’ più magico. La gente andava a spasso scalza o con un paio d’infradito, dato che qui si camminava perennemente sulla sabbia, anche tra le viuzze del villaggio.
Per un momento la mia mente ha viaggiato indietro nel tempo riportandomi a Mompiche, un piccolo villaggio costiero situato in Ecuador. Anche quello nato come villaggio di pescatori, si era convertito al turismo. Gli hotel e gli ostelli erano stati costruiti in legno e bambù e le sue vie erano ricoperte di sabbia.
Quando molti di noi sognano una “vita in infradito” beh, credo si riferiscano proprio a questo. Estate, o per lo meno temperature medio/alte, infradito, t-shirt, bermuda e vista mare 12 mesi l’anno.
Ormai mancavano poche settimane al mio rientro e avevo deciso che non avrei voluto passare l’ultimo periodo correndo da una parte all’altra solo per mettere delle bandierine sulla mappa. Avevo viaggiato per mesi godendomi i luoghi che mi facevano stare bene e avrei fatto così anche per quest’ultimissima parte del viaggio. Avrei visto quello che sarei riuscito a vedere, ma sempre al mio ritmo, lento e fatto di sensazioni.
Ho trascorso le giornate al mare, quando è stato possibile e la sera tra cene e feste organizzate in ostello, concerti di musica dal vivo o in tranquillità su una delle amache della struttura tra pensieri, ricordi, stelle e cigolio delle corde mentre mi dondolavo delicatamente.
Dopo poco meno di una settimana ero in attesa del Pick-up che mi avrebbe portato via da Jeri pronto per vivere la mia prossima avventura.
DUNA DO POR DO SOL
Nonostante avessi trovato quasi sempre brutto tempo, sono riuscito a regalarmi qualche tramonto sulla Duna do Por do Sol, una duna di sabbia situata nei pressi di una delle principali spiagge di Jeri e sulla quale si ritrovavano tante persone per assistere tutte insieme ad uno dei momenti più belli e romantici della giornata.
Man mano che il sole andava giù, i colori diventavano di un arancio sempre più intenso, mentre il vento accarezzava il mio corpo portando con sé un mix di minuscoli granelli di sabbia uniti alla salsedine dell’oceano.
C’era chi ascoltava musica, chi sgranocchiava qualcosa da mangiare, chi si scattava qualche selfie e chi semplicemente era lì fermo tra i suoi pensieri e stati d’animo e aspettava.
Al tramonto partiva un applauso forte e condiviso. Era terminato un altro giorno nel Paraiso do Brasil.
PEDRA FURADA
La Pedra Furada è una delle varie escursioni che si possono svolgere qui a Jeri. Si tratta di una roccia, situata non lontana da Jericoacoara, con un enorme foro al centro. Per raggiungerla si può o prendere parte ad un tour in dune buggy o a piedi in circa un’ora di cammino.
Io, in compagnia di una coppia di amici, l’ho raggiunta a piedi attraversando spiagge e una piccola collina che rendeva la costa a strapiombo sul mare e ci regalava un bel panorama.
Molti raggiungono la Pedra Furada poco prima del tramonto per ammirare, attraverso il foro della pietra, il calar del sole.
KITESURFING
Jericoacoara è una località molto conosciuta dagli amanti del kitesurfing e per tutti quelli che vorrebbero provare o imparare a farlo. Non sarà difficile trovare una scuola che vi possa dar lezioni, ma ovviamente ciò richiede tempo. Una soluzione potrebbe essere quella di fermarsi in qualche struttura come volontario, in modo da non spendere per l’alloggio.
Il periodo migliore per fare kite va da giugno a gennaio, durante la stagione secca, quando ci sono venti favorevoli per praticare questo avvincente sport.
TOUR JERICOACOARA
Qui a Jeri si possono svolgere diversi tour, che però io non ho fatto. I più comuni, oltre a quello della Pedra Furada, sono il tour por el este de Jericoacoara e il tour por el oeste de Jericoacoara. Il primo, che per l’appunto si svolge nella parte est di Jeri, include la visita all’árbol perezoso (albero pigro) cresciuto incurvato verso il basso a causa della forza del vento e prosegue verso la Lagoa do Paraiso.
Il secondo porta alla scoperta della zona ovest tra spiagge deserte, mangrovie e lagune di acqua tra le dune del deserto.
INFORMAZIONI UTILI – JERICOACOARA
Jericoacoara è un piccolo villaggio raggiungibile solo con mezzi 4X4 attraverso le dune di sabbia. All’arrivo è necessario pagare una tassa di soggiorno del costo di BR$ 5,00 e presentare il passaporto.
A Jeri non sono presenti ATM, o per lo meno io non ne ho visti, ma è possibile pagare con carta praticamente ovunque, cosa che però vi sconsiglio per evitare di pagare ogni volta le commissioni bancarie. Il mio consiglio è quello di arrivare qui con un po’ di contanti.
A Jeri è possibile trovare una sistemazione per ogni gusto e possibilità. Si passa dagli ostelli agli hotel 5 stelle extra lusso.
Evitate abiti troppo eleganti o scarpe con il tacco, perché saranno totalmente inutili.
QUANDO ANDARE A JERICOACOARA
Il periodo migliore per recarsi a Jericoacoara è tra luglio e dicembre durante la stagione secca. Il periodo con le precipitazioni più abbondanti va da febbraio a maggio.