Ormai mancano pochi giorni. Lo zaino è quasi pronto e la destinazione Australia è sempre più vicina.
Dopo diversi mesi, per non dire troppi, sono carico per questa nuova avventura che mi porterà nella terra dei canguri a vivere un’esperienza completamente diversa rispetto a quelle vissute fino a questo momento.
Sono passati quasi cinque anni dal mio primo grande viaggio in solitaria in Sud America. Molte cose sono cambiate da allora, ma non la mia voglia di viaggiare e scoprire il mondo.
Guardarlo con i miei occhi. Conoscere nuove persone, culture e luoghi che mi trasmettono emozioni che mi accompagneranno lungo il mio cammino e mi riempiranno il cuore e la mente di ricordi.
Ogni viaggio è diverso e non so mai cosa aspettarmi. E questa è una delle cose che più amo: l’imprevedibilità. Ma una cosa è certa, tornerò a viaggiare in maniera lenta, godendomi ogni cosa al massimo.
Perché l’Australia
Sarò sincero, fino a qualche mese fa l’Australia non suscitava in me quel richiamo così forte che mi spingesse a partire verso questo Paese così grande e lontano dall’Italia, ma un pomeriggio di marzo tutto è cambiato.
Io e Marika, la mia compagna, eravamo seduti a pochi passi dal mare a goderci un bellissimo tramonto barese. Il sole colorava di arancione intenso le nuvole che ne nascondevano una piccola parte, il cielo era un mix di colori che sfumavano dall’arancione al blu. A ciò si aggiungeva il rumore del mare che adagiandosi dolcemente sugli scogli, creava un rilassante sottofondo ai nostri dialoghi fatti di sogni, desideri e voglia di avventura verso nuovi Paesi.
L’anno prima avevamo trascorso in viaggio sette avventurosi mesi tra Colombia e Portogallo. Avevamo trascorso il capodanno tra le meravigliose Dolomiti e fantasticavamo su quale sarebbe stata la nostra prossima destinazione.
All’improvviso mi ricordai di un annuncio di lavoro che avevo letto solo qualche giorno prima. Si trattava di un lavoro stagionale in Alaska e precisamente nelle fabbriche di salmone.
L’idea ci piacque all’istante. Avremmo vissuto un breve periodo nell’estremo nord degli USA, dove avremmo avuto la possibilità, non solo di scoprire le sue bellezze, ma anche e soprattutto mettere da parte un cospicuo gruzzoletto che ci avrebbe permesso di viaggiare liberamente, come avevamo già fatto in precedenza.
Questa eccitazione, però, durò veramente poco. Ovvero il tempo di realizzare che ottenere un visto lavorativo per gli Stati Uniti era veramente complicato.
Ormai avevamo capito che il primo passo da fare era quello di raggiungere un Paese che ci desse la possibilità di lavorare, mettere un po’ di soldi da parte e migliore l’inglese, così iniziamo subito a cercare un’alternativa.
Le prime mete che ci vennero in mente furono il Canada, che scartammo quasi subito per via del clima e l’Australia.
Nello stesso periodo mi era giunta notizia che il Paese dei canguri aveva intenzione di spostare il limite di età del Working Holiday Visa da 30 a 35 anni.
Ciò avrebbe facilitato di molto l’ingresso in Australia. Non avendo ancora 35 anni, Marika avrebbe potuto richiedere il WHV senza nessun problema. Io, invece, avrei dovuto trovare un’altra soluzione.
Ormai avevamo deciso e senza perdere tempo mi misi alla ricerca di un visto che mi desse la possibilità di entrare in Australia e poter lavorare.
Iniziai a cercare sul web e a contattare amici o conoscenti che vivono o hanno vissuto in Australia per chiedere consigli su cosa avrei potuto fare.
In poco tempo capii che la soluzione ideale per me, sarebbe stata quella di richiedere uno Student Visa ovvero un visto da studente che però mi avrebbe dato la possibilità di lavorare.
Cosa farò e in quale città
Lo step successivo sarebbe stato quello di decidere quale corso avrei frequentato e in quale città ci saremmo dovuti trasferire.
Non vi nascondo che la scelta della città mi ha portato via diverso tempo. Non essendo uno che ama programmare a lungo termine, ho avuto molta difficoltà a decidere dove avrei dovuto trascorrere diversi mesi.
Non sono mai stato in Australia e non so quale sia il luogo adatto a me. Così, anche in questo caso, iniziai a chiedere ad amici, conoscenti, amici di amici, leggere sul web pareri, consigli, pro e contro delle varie città prese in considerazione, fino a restringere il cerchio a due pretendenti: Brisbane nel Queenslande Perth nel Western Australia.
Alla fine abbiamo scelto il WA e quindi la nostra avventura inizierà a Perth, una delle città più isolate al mondo e nei pressi di alcune delle spiagge più belle dell’Australia (o almeno così dicono).
La scelta del corso, invece, è stata molto più semplice. Non avendo una padronanza della lingua inglese tale da poter seguire altri corsi di studio, ho “deciso” di seguire un corso di General English.
Quando inizierà questa nuova avventura
In un primo momento avevamo pensato di partire tra settembre e ottobre, in modo da goderci l’estate in Italia e arrivare in Australia durante la loro primavera.
Nel frattempo avremmo avuto un po’ di tempo per organizzarci, aspettare che lo spostamento del limite d’età del WHV entrasse in vigore (1° luglio 2022) e lavorare un po’ per avere una base economica che ci avrebbe permesso di affrontare le prime settimane senza affanno.
Dopo diverse ricerche, abbiamo trovato un lavoro stagionale nelle cosiddette farm francesi. Ovvero avremmo lavorato nei vigneti della Borgogna.
Sapevamo che il lavoro sarebbe stato duro, ma l’idea che da lì a pochi mesi saremmo partiti per iniziare una nuova grande avventura, ci dava la carica per portare a termine ogni giornata lavorativa.
Una volta rientrati in Italia ed aver completato tutte le pratiche per il visto, le attese si sono rivelate più lunghe del previsto, ma dopo due lunghi mesi, finalmente è arrivata la risposta tanto attesa: “Gentile Fabio, abbiamo ottime notizie per te: il tuo visto è stato approvato.”
Oggi, a distanza di poche settimane, siamo pronti a tuffarci in questa nuova avventura.
Quanto tempo starò via
Quanto durerà questa avventura? Beh francamente non lo so. O meglio il mio corso di studi durerà un anno, cioè fino a novembre 2023 e il mio visto scadrà nel 2024, ma quante cose possono cambiare fino ad allora?
I possibili scenari potrebbero essere tanti: ci troveremo così bene da decidere di non ripartire e trasferirci definitivamente in Australia. O, magari, esattamente l’opposto. Ovvero capire che la terra dei canguri non fa per noi e decidere di rientrare in Italia o magari raggiungere una nuova destinazione.
A tutto ciò non c’è risposta, ma sono e siamo convinti che la destinazione Australia sia la cosa giusta da fare in questo momento.
Cosa farò dopo l’Australia
In realtà questo ancora non lo so, ma posso dirvi cosa abbiamo pensato, immaginato e sognato…
La prima idea era quella di goderci al massimo questa esperienza in Australia e, una volta scaduto il visto, rientrare in Italia. Poi, però, ho pensato che sarebbe stato un peccato non approfittare della posizione geografica per viaggiare e scoprire alcune isole del Pacifico e parte dell’Asia.
Sarebbe stato una grande perdita di tempo e soldi, rientrare in Italia per poi ripartire per l’Asia, così ne ho parlato con Marika e le ho proposto la mia folle idea: “Perché una volta lasciata l’Australia non viaggiamo tra Pacifico e Asia, fino ad arrivare in Italia?
Mentre le parlavo vedevo i suoi occhi, complici e sognanti, illuminarsi dalla gioia e perdersi nei pensieri e nella voglia di avventura. Non avevo ancora finito di parlare che la sua risposta fu positiva e accompagnata da un forte e lungo abbraccio.
Da quel tramonto al mare erano passate diverse settimane, ma ormai avevamo deciso quale sarebbe stata la nostra grande avventura.
Non so cosa ci riserverà il futuro, ma siamo pronti a vivere ogni momento con energia ed entusiasmo.
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