Ho iniziato la mia discesa in Patagonia dal versante cileno, perché avevo il desiderio di percorrere tutta la Carretera Austral e dopo diversi giorni, qualche imprevisto e tanti meravigliosi luoghi visitati, eccomi alla sua ultima città, una delle più isolate e difficili da raggiungere, Villa O’Higgins. Da qui proseguo il mio viaggio verso sud rientrando in Argentina per dirigermi a EL CHALTÉN, un luogo quasi sacro per gli amanti della montagna e del trekking, perché ogni sentiero o scalata è totalmente gratuito, oltre ad essere circondata dalle meravigliose Ande, inclusa una delle sue vette più belle, ovvero il FITZ ROY.
Per percorrere i 130 km che separano le due località, mi attende una grandissima avventura alla quale non ero assolutamente preparato o a conoscenza, ma prima di descriverla vorrei fare un passo indietro.
Io sono arrivato fino alla fine della Carretera Austral, perché era un mio desiderio percorrerla tutta, ma se non doveste avere questo desiderio o magari meno giorni a disposizione, vi consiglio di attraversare il confine tra Cile e Argentina o viceversa da Chile Chico¸ una piccola cittadina situata sulle sponde del Lago Gran Carrera. Per raggiungerla basta prendere un bus da Puerto Rio Tranquilo o provarci in autostop (pratica molto comune da queste parti). Questa rotta è molto più semplice, economica e meno stancante di quella che ho scelto io. Ovviamente non voglio spaventarvi, anzi, ma informarvi sull’esistenza di un’altra rotta.
Per raggiungere El Chaltén da Villa O’Higgins devo superare due laghi, uno sul versante cileno e l’altro su quello argentino e percorre un sentiero non accessibile a veicoli motorizzati. I traghetti che partono da Villa O’Higgins salpano tre volte a settimana (martedì, venerdì e domenica) tempo permettendo e ciò fa sì che in alta stagione sia necessario prenotare con anticipo i biglietti. Al mio arrivo e durante la mia breve permanenza il tempo è pessimo e in queste condizioni non sarebbe possibile navigare a causa delle forti correnti, così siamo tutti in attesa di riceve buone notizie dalla compagnia dei traghetti. Io, come la maggior parte degli altri viaggiatori, ci siamo rivolti alla “Robinson Crusoe” perché quella con il traghetto più grande e di conseguenza con la più alta probabilità di salpare anche in caso di non ottime condizioni climatiche.
Alle 16:00, ora di apertura pomeridiana, siamo tutti fuori la biglietteria per sapere se domani potremo partire e per assicurarci il biglietto senza dover aspettare la prossima data utile.
Dopo un’ora e mezza di coda, ecco il mio biglietto tra le mani, alla spropositata (a mio avviso) cifra di 45.000 pesos cileni più 2.500 pesos per il bus che mi porterà a Puerto Bahamondez distante 7 km, gli ultimi delle Carretera, da Villa O’Higgins.
La partenza è prevista per domattina alle 7:30, così mi godo l’ultima notte in ostello con alcuni ragazzi conosciuti qui.
È giunto il giorno della partenza e fortunatamente non piove, ma il cielo è comunque grigio e le temperature sono rigide. Raggiunto il molo e preso dall’imbarco, dimentico di fare la foto con il cartello che indica la fine della mitica Cerretera Austral. Peccato, perché quella foto avrebbe conservato con sé tantissimi ricordi.
La navigazione sul Lago O’Higgins per raggiungere Candelario Mancillo, dura circa tre ore durante le quali ci viene offerto un caffè e si ha la possibilità di ammirare dal tetto del traghetto, un meraviglioso panorama.
Sempre con la stessa compagnia si può organizzare un tour al Glaciale O’Higgins, ma io ho preferito dirigermi direttamente in Argentina.
Giunti a destinazione mi dirigo al controllo doganale di uscita cilena, dove aggiungo un nuovo timbro sul passaporto. Da qui ho due opzioni. O cammino per circa 16 km su un sentiero sterrato e totalmente in salita con un dislivello di circa 600 m per raggiungere il confine con l’Argentina e da lì altre 7 km di trekking per raggiungere la sponda nord del Lago del Desierto, o unirmi ad un gruppo di cileni che hanno trovato un passaggio per 10.000 pesos sul retro di un furgone fino al confine argentino. Dato il peso dei due zaini che ho con me, scelgo di andare con i cileni ed evitarmi almeno i primi 16 km di cammino.
Dopo alcune settimane, ecco d’avanti a me di nuovo il cartello di benvenuto in Argentina. Questi sette chilometri che mi separano dal lago del Desierto sono percorribili solo a piedi, a cavallo o in bicicletta. Cerco di sistemare bene i due zaini per bilanciarli al meglio e inizio il cammino con i cileni. Nonostante abbiano un buon passo e uno zaino più leggero del mio, provo a stargli dietro, ma non è affatto facile.
La pioggia caduta nei giorni precedenti, ha reso il sentiero completamente fangoso e scivoloso e questo non aiuta minimamente. L’erba alta mi bagna i pantaloni e rischio di scivolare diverse volte. Tutto ciò mi fa venire in mente il trekking per raggiungere la Valle de Cochamò. Ovviamente questo non è assolutamente paragonabile a quello, però i ricordi riaffiorano nella mente.
Durante il trekking, da un piccolo affaccio panoramico mi fermo per ammirare il Fitz Roy, anche se per poco tempo, prima che le nuvole lo ricoprano. Non vedo l’ora di gustarmelo da vicino.
Dopo circa due ore di cammino, eccomi finalmente sulla sponda nord del lago del Desierto, dove si trova il controllo doganale argentino e finalmente posso togliermi di dosso i due zaini e rilassarmi un po’ bevendo un buon espresso, preparato da un cileno con una macchinetta da viaggio, tra la natura incontaminata.
Anche qui ho due scelte per superare il lago. La prima è quella di navigarlo con un traghetto che salpa due volta al giorno, alle 11:00 e alle 17:00, per raggiungere la sponda sud e percorrere in bus o autostop gli ultimi 40 km che lo separano da El Chaltén. La seconda è quella di camminare fiancheggiano il lago per circa 13 km. Io ho scelto di navigarlo e così aspetto le 17:00 prima d’imbarcarmi per 30 minuti prima di raggiungere la sponda sud, dove è già pronto un bus diretto a El Chaltén.
Mi aspetta l’ultima un’ora e mezza di questa avventura e durante il percorso, noto la differenza di paesaggio tra la Patagonia cilena e quella argentina. Sembrano due mondi completamente diversi e opposti. L’alta e fitta vegetazione del versante cileno, è sostituita con un’ampia steppa che mostra tutta la vastità di questa terra. A fare da contorno a questo paesaggio, ci sono le alte montagne dalle cime innevate.
Dopo circa 12 ore di viaggio, sono giunto finalmente a destinazione e mi metto subito alla ricerca di un ostello dove passare la notte. Purtroppo la tenda è rotta e non voglio rischiare di ritrovarmi un’altra volta tutto bagnato. Fortunatamente trovo un buon ostello abbastanza economico e ben riscaldato. Per oggi può bastare così, da domani inizierò a scoprire il “Paradiso dei Trekking”.
Questo frontiera è stata la più faticosa, impegnativa, bella e costosa da superare. In Patagonia anche un semplice cambio di stato può regalare avventure e paesaggi indimenticabili.
INFO UTILI
Ci sono un paio di compagnie di traghetti che navigano sul lago O’Higgins per raggiungere il confine con l’Argentina. Io mi sono affidato a “Robinson Crusoe”. Ci sono tre partenze settimanali (martedì, venerdì, domenica) ma potrebbero subire variazioni a seconda delle condizioni climatiche. In alta stagione è consigliabile prenotare con anticipo, data l’alta presenta di turisti e dei pochi posti disponibili. Vestirsi in maniera adeguata per affrontare il trekking fino al lago del Desierto dove è possibile accamparsi, se si ha tutto il necessario, per riposare e ripartire il giorno seguente con più energia o nel caso si perda il traghetto delle 17:00.
COSTI
- Villa O’Higgins – Puerto Bahamondez: 2500 pesos cileni (7km in bus)
- Puerto Bahamondez – Candelario Mancillo: 45000 pesos cileni (3 ore di navigazione)
- Candelario Mancillio – Lago del Desierto: Gratis se si cammina (22 km di trekking) altrimenti dipende da che tipo di passaggio si riesce a trovare e contrattare
- d. Desierto sponda nord – L.d. Desierto sponda sud: 30000 pesos cileni (30 minuti di navigazione) o gratis a piedi (13 km circa)
- d. Desierto sponda sud – El Chaltén: 18000 pesos cileni (1.30 ore in bus)
COME ORGANIZZARSI E COSA PORTARE
- Il sentiero non è molto lungo o complicato, ma in caso di pioggia il sentiero sarà fangoso e quindi è consigliabile indossare scarpe da trekking e avere a portata di mano un impermeabile. Qui il tempo è abbastanza variabile.
- Borraccia d’acqua
- Cappello e guanti in caso di freddo
- Qualcosa da mangiare. La giornata sarà lunga e faticos
DURATA
Si parte alle 7:30 da Villa O’Higgins e si arriva a El Chaltén verso le 19:30/20:00 salvo imprevisti e nel caso si viaggi con bus e traghetti. Scegliendo di raggiungere le sponde opposte del lago del Desierto a piedi, sono necessari due giorni.
8 commenti
grande!!!
sto
organizzando per gennaio prossimo
speriamo bene!!!
i tuoi consigli sono utilissimi
ciao !
Grandissimo!!! Sono sicuro che vivrai una delle avventure più belle della tua vita 😉
Ciao, davvero molto interessante. Io con due amici volevo percorrere la ruta austral in auto il prossimo gennaio. Sai dirmi se da Villa Higgins è possibile trasportare l’auto in Argentina con i battelli?
Oppure bisogna risalire la ruta e passare in Argentina da Chile Chico.
Grazie per la tua disponibilità..
SALUTI.
Maurizio Giordani
Ciao Maurizio, sono passati un po’ di anni, ma da quel che ricordo da Villa O’Higgins non è possibile trasportare l’auto, ma solo passeggeri e biciclette, quindi nel caso dovreste ritornare su e passare da Chile Chico.
Buon viaggio nella meravigliosa Patagonia 😉
Ciao, molto interessante! Sai se si riesce andare nello stesso modo anche da sud a nord? Da El Chalten a Villa O’higgins? grazie Silvia
Ciao Silvia, si puoi farlo anche nel senso opposto, ma calcola che il ferry non parte tutti i giorni e soprattutto dipende molto dalle condizioni climatiche. A Villa O’Higgins c’è la possibilità di alloggiare in ostello o camping, mentre a Candelario Mancilla non c’è assolutamente nulla, o almeno 5 anni fa era così (e non credo sia cambiato molto) e quindi dovresti organizzarti con una tenda e tutto il necessario per accamparti.
Ciao Fabio, leggo sul sito della Robison Crusoe che ‘causa di forza maggiore tutti i servizi sono sospesi’.. sono stato 2 volte in Argentina e 3 volte in Cile, sono abbastanza abituato ai loro ‘cambiamenti di umore’, ma sta volta avrei i tempi stretti per fare la traversata in bici e raggiungere El Calafate in 6 giorni massimo da villa O’Higgins dove non vorrei arrivare senza una prenotazione in mano per la navigazione del lago O’Higgins… hai per caso altri consigli su altre compagnie?
Ti ringrazio in anticipo e complimenti per il tuo blog.
Luca
Ciao Luca, grazie per i complimenti. Purtroppo ho visto anche io che la Robinson Crusoe ha sospeso le attività, però ho sentito un amico che c’è stato due mesi fa e mi ha girato due contatti. Se ti dovessero interessare, contattami privatamente perché non posso pubblicare i loro numeri di telefono.