RACCONTO
Dopo aver condiviso due settimane con mia sorella tra lo stato di Bahia e Rio de Janeiro, mi sono rimesso in viaggio da solo, pronto per visitare e scoprire uno dei luoghi che più sognavo prima della mia partenza verso il Sud America, le CASCATE DI IGUAZÙ una delle sette meraviglie del mondo naturale. Ho sempre amato le cascate per la loro bellezza e per ciò che riescono a trasmettermi. In quel salto rivedo un senso di libertà. La vegetazione che le circonda, il rumore, la nebulizzazione dell’acqua colorata dall’arcobaleno in presenza del sole, rendono le cascate magiche. Durante la mia avventura in Sud America ne ho viste tante e in alcune di esse, tra Colombia ed Ecuador, ho avuto la fortuna di potermi bagnare.
Le distanze in Brasile sono infinite e i viaggi in pullman sembrano interminabili, ma ormai dopo quasi un anno di viaggio via terra, non ci faccio più caso. Dopo più di 26 ore raggiungo Foz do Iguaçu, piccola cittadina situata nello stato di Paraná e punto di partenza per visitare le cascate.
La cascate di Iguazù nascono dall’omonimo fiume, che segna di fatto il confine tra Brasile e Argentina. Sono composte da un sistema di 275 cascate, con altezze fino a 80 metri. Per ammirale e godersele a pieno, sono necessari due giorni, uno per lato. Il nome Iguazù deriva dalla lingua Tupi-Guaranì del popolo dei Guaranì, i nativi che vivevano in questo luogo prima dell’arrivo dei conquistadores e significa letteralmente “Grande Acqua” e non è difficile capirne il perché. A questo popolo è legata la leggenda della nascita delle cascate, create dal dio della foresta M’Boy raffigurato sotto forma di serpente, che s’innamorò di Naipi, la figlia del capo villaggio. Il suo amore, però, non era ricambiato perché lei amava un valoroso guerriero di nome Taroba e per fuggire alle ire di M’boy, decisero di scappare a bordo di una canoa lungo il fiume. Fu così che per punirli, il Dio creò le cascate lasciando cadere i due innamorati e trasformando Naipi in roccia e Taroba in albero.
Le cascate fanno parte del Parque Nacional de Iguazu e del Parque Nacional do Iguaçu rispettivamente in Argentina e Brasile e dichiarati entrambi patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Essendo arrivato a Foz do Iguaçu, il primo giorno l’ho dedicato al versante brasiliano. Da questo lato si ha una visione più panoramica delle cascate. Percorrendo il sentiero si ammirano i vari salti del lato argentino. La fitta e verde vegetazione, il rumore dell’acqua, i vari arcobaleni che si formano, rendono il panorama incantevole. Finalmente ci sono. Finalmente sto realizzando l’ennesimo sogno.
Durante il cammino non è difficile imbattersi nei coati dei simpatici animali ghiotti di cibo. Ormai si sono abituati alla presenza dell’uomo e camminano liberamente tra di noi. Anche se hanno un aspetto simpatico e tenero, non cercate di accarezzarli perché sono animali selvatici e potrebbero mordervi causando profonde ferite e infezioni. Se avete del cibo negli zaini, teneteli ben stretti a voi, perché i coati hanno un ottimo olfatto e sono anche degli ottimi “ladri”.
Il percorso si conclude nella parte più emozionante e spettacolare delle cascate e cioè alla Garganta del Diablo. Una gola a forma di U che mi ha lasciato senza parole. La natura crea delle meraviglie e noi non possiamo fare altro che ammirarle ed emozionarci di fronte ad esse. Mentre cammino sulla passerella costruita direttamente sul fiume, mi ritrovo nel giro di pochi secondi completamente bagnato, ma super emozionato.
Dato che per visitare il versante brasiliano basta metà giornata, il pomeriggio l’ho dedicato al PARQUE DAS AVES (Parco degli uccelli) situato di fronte all’ingresso delle cascate. Qui sono presenti diverse specie di uccelli salvati dal bracconaggio o dalla vendita illegale. Quelli che più hanno attirato la mia curiosità sono stati i bellissimi tucani oltre ai coloratissimi pappagalli.
Il giorno successivo l’ho dedicato interamente al versante argentino, perché essendo più grande e con più sentieri, richiede molto più tempo rispetto a quello brasiliano. Qui le sensazioni erano completamente diverse. Mentre il lato brasiliano mi ha regalato un panorama meraviglioso, quello argentino mi ha dato la sensazione di trovarmi all’interno delle cascate e dei corsi d’acqua. È come se fossi diventato parte integrante di quell’ambiente. Era una sensazione strana da descrivere, ma incantevole. Camminare lungo i vari sentieri, tra la fitta vegetazione, sui ponti costruiti sopra il fiume, ritrovarsi a pochi metri dai vari salti regalava emozioni magiche. Ho aspettato tanti anni prima di vederle, ma l’attesa è stata tutta ripagata. Durante uno dei vari sentieri, ho avuto la grandissima fortuna di avere un incontro ravvicinato con un armadillo, rarissimi da avvistare.
Anche dal lato argentino, ho concluso la mia visita ammirando la Garganta del Diablo. La balconata era situata a pochi metri dal salto dando la possibilità di ammirarne l’imponente portata d’acqua e tutta la sua forza. Mi sono fermato lì diversi minuti, nel mio silenzio, nonostante fossi circondato da tantissime persone. Mi godevo il momento ripensando alle mie scelte e a ciò che mi aveva portato lì. In un solo viaggio, ho vissuto esperienze, incontri, momenti che altrimenti avrei vissuto in almeno una decina di vite.
Quando credo che il mio cuore sia appagato, che dopo così tante bellezze non riuscirò più ad emozionarmi ecco che la natura mi stupisce. Dentro me ho un insieme di sensazioni, emozioni, avvenimenti di quasi un anno di viaggio. Un anno in cui sono successe tante cose che non ho ancora metabolizzato a pieno e non potrò farlo finché non tornerò a casa, mi fermerò e capirò veramente cosa ho fatto. Fino ad allora continuerò a vivere al massimo questa esperienza. A godermi ogni singolo istante come se fosse l’ultimo.
QUANDO ANDARE
Ci sono vari fattori che possono influenzare la scelta del periodo. Uno di questi è senza dubbio il clima, diviso nella stagione delle piogge che va da ottobre a marzo, e quella secca che va da aprile a settembre. Durante la prima, la portata d’acqua è molto imponente e ciò rende le cascate ancora più belle, però il clima è molto più caldo e umido, mentre nella stagione secca le cascate hanno una portata inferiore e il clima è più fresco.
I mesi di dicembre e gennaio sono quelli con la maggior presenza di visitatori, perché essendo vacanza per i sudamericani, molti si riversano qui.
Io ci sono stato a febbraio e nonostante l’alto numero di turisti e un giorno di pioggia su due, ho apprezzato a pieno queste meraviglie.
DOVE DORMIRE
Essendo un luogo molto turistico, ci sono diverse soluzioni su dove scegliere di pernottare. Per prima cosa bisogna scegliere se pernottare a Foz do Iguaçu in Brasile o a Puerto Iguazù in Argentina. Io viaggiando in Brasile ho scelto la prima opzione, ma vi consiglierei il versante argentino perché più economico e un po’ più sicuro rispetto a quello brasiliano. Una terza soluzione sarebbe quella di pernottare direttamente nei Parchi Nazionali, ma i costi sono decisamente elevati.
COSA PORTARE
- Passaporto – Senza di esso non potreste passare la frontiera e di conseguenza non vedere entrambi i versanti;
- Impermeabile – Sarà utile in caso di pioggia o per evitare di bagnarsi lungo le varie passerelle nei pressi dei salti delle cascate;
- Macchina fotografia/Gopro con batteria e memory card di scorta;
- Custodia impermeabile per smartphone e camera;
- Acqua e cibo – Quando le temperature sono molto alte è importante idratarsi bene. Durante il percorso ci sono delle fontane che potrete utilizzare per riempire le borracce o comprare qualcosa nei vari punti di ristoro;
- Repellente per gli insetti;
- Un cambio – Nel caso si decida di vivere l’esperienza in gommone sotto le cascate, cosa che consiglio vivamente.
COME RAGGIUNGERE LE CASCATE
Le cascate sono raggiungili, da entrambe le cittadine, tramite mezzi pubblici, taxi o tour privati. Io viaggiando in modalità Low Cost ho raggiunto il parco tramite bus pubblico. Ho impiegato più tempo, ma ho speso solo pochi euro.
INFO E COSTI
Il Parco nazionale dell’Iguaçu (Brasile) è visitabile tutto l’anno dalle ore 8:00 alle ore 16:00 al costo di R$ 67 pagabili in contanti o con carta.
Il Parque Nacional de Iguazu (Argentina) è visitabile tutto l’anno dalle ore 9:00 alle ore 17:00 al costo di AR$ 2000 pagabili solo in contanti nella moneta locale (pesos argentini).
COSA FARE
Oltre a percorrere i vari sentieri su entrambi i versanti, vi consiglio vivamente di vivere le cascate anche dal basso attraverso uno dei tour organizzati in gommone. L’esperienza vi lascerà senza parole, oltre che totalmente bagnati.
Dal versante Brasiliano è possibile organizzare un tour in elicottero, per ammirare la meraviglia dall’alto.
Di fronte all’ingresso brasiliano si trova il Parque Das Aves visitabile tutto l’anno tra le 9:00 e le 17:00 al costo di R$ 60. Questo parco, divenuto l’attrazione più visitata di Foz do Iguaçu dopo le cascate, custodisce al suo interno tantissime specie di uccelli endemici di tutto il sud America, salvati dal bracconaggio o dalla vendita illegale. Qui gli animali vengono curati e sono visibili ai visitatori. Alcuni di essi sono bellissimi e molto difficili da ammirare in natura, come il tucano o alcune specie di pappagallo.
Un altro luogo molto particolare presente nei pressi di Iguazù è la TRIPLA FRONTERA ovvero il punto in cui s’incontrano il Brasile, l’Argentina e il Paraguay, lungo le sponde del fiume Paranà.