San Miguel de Agreda de Mocoa, o semplicemente Mocoa, capitale del dipartimento di Putumayo, è una tappa imperdibile per gli amanti della natura e dell’avventura. Situata nel sud del Paese, questa località è definita da molti la porta dell’Amazzonia colombiana e il punto di partenza per scoprire la Cascada Fin del Mundo.
Ero già stato in Colombia e i suoi paesaggi naturali mi erano rimasti impressi per la bellezza indescrivibile. Le montagne ricoperte da una fitta vegetazione, i numerosi corsi d’acqua e le molteplici cascate rendono il tutto così magico. Io che da sempre amo la natura e sono cresciuto guardando i documentari, grazie a questi paesaggi torno indietro nel tempo, quando d’avanti la TV sognavo di poterli vedere e vivere dal vivo.
Chi mi conosce o legge da un po’, sa quanto ami viaggiare senza troppi programmi e in maniera lenta, confrontandomi con altri viaggiatori o con i locali e in questo modo ho sentito parlare di Mocoa.
Durante la mia esperienza di workaway a San Agustin, in molti mi hanno consigliato di raggiungere questa località situata a circa 4 ore di distanza, definendola come una tappa imperdibile e un luogo da conoscere soprattutto per la Cascada Fin del Mundo.
All’inizio ero un po’ scettico, perché il mio viaggio sarebbe dovuto continuare verso nord e mi chiedevo se ne fosse valsa la pena raggiungere Mocoa solo per vedere una cascata, ma alla fine dopo aver parlato con diversi viaggiatori ed aver sentito da tutti solo pareri super positivi, ho deciso che mi sarei spinto ancora più a sud.
Appena giunto a Mocoa, oltre a informarmi su come raggiungere la cascata, il costo d’ingresso e altre informazioni utili, ho cercato di scoprire cos’altro fosse possibile visitare, dato che il pueblo non aveva nulla di speciale.
CASCADA LA FIN DEL MUNDO
La cascata si trova all’interno di una Riserva Naturale e per raggiungerla bisogna percorrere un sentiero interamente in salita, dalla durata approssimativamente di un’ora e mezza, completamente immerso nella natura.
Il cammino inizia oltrepassando il Rio Mocoa attraverso un lungo e sospeso ponte in legno, dal quale si può ammirare la forza del fiume e un paesaggio naturale che ricorda tantissimo la foresta Amazzonica.
Una volta raggiunta la sponda opposta inizia la salita non troppo ripida, ma resa faticosa dall’alto tasso di umidità e dal suolo fangoso e scivoloso. Durante il cammino s’incontrano due strutture nelle quali è possibile alloggiare, la Posada Fin del Mundo e l’ostello Huaca Huaca, luoghi ideali per gli amanti della tranquillità, del silenzio e della natura.
In circa un’ora di cammino si raggiunge il Rio Dantayaco che forma delle piscine naturali e delle pozze d’acqua nelle quali è possibile bagnarsi, come Pozo Negro, chiamata così per il colore dell’acqua scura data dalla profondità di più di 10 m; El Salto de las Golondrinas, dove è presente una piccola cascata e un ristoro costruito all’interno di una grotta e Pozo del Duende. Per raggiungere quest’ultima, situata prima della cascata, bisogna oltrepassare un ponte di pietra formatosi nel tempo grazie alla forza dell’acqua che ha eroso la roccia.
Giunti al salto della cascata, per poter ammirare al meglio e in sicurezza il panorama, s’indossano delle imbragature collegate alla roccia in modo da potersi stendere a pochi centimetri dallo strapiombo e guardare il salto dall’alto.
La Cascada Fin del Mundo mi ha letteralmente stupito e conquistato. Dopo poche centinaia di metri dall’inizio del sentiero, avevo già capito di aver fatto la scelta giusta e lo scetticismo iniziale era già scomparso. Erano diversi mesi che non provavo queste sensazioni. La possibilità di camminare liberamente nella natura, circondato dalla foresta, con la pioggia che cadeva copiosa e mi accarezzava il viso, i piedi fradici e pieni di fango. Non avevo parole per descrivere ciò che avevo dentro e ciò che i miei occhi osservavano.
Da bambino vivevo in periferia e durante i giorni di pioggia la campagna che percorrevo per raggiungere la scuola elementare si allagava spesso, creando dei piccoli corsi d’acqua che puntualmente attiravano la mia attenzione. In quei momenti immaginavo che fossero grandi fiumi o corsi d’acqua che un giorno avrei guadato e ci camminavo dentro grazie agli stivali in gomma che mia madre mi faceva indossare per evitare che mi bagnassi i piedi.
Quei sogni da bambino sono diventati realtà e ogni volta che faccio questi trekking, mi ritornano in mente strappandomi un sorriso che mi riempie di gioia.
Il sentiero era pieno di corsi d’acqua, alcuni formati dall’abbondante pioggia, altri venivano fuori dalla roccia e altri erano formati dal fiume.
Come ho già scritto sopra, il fiume ha creato alcune pozze d’acqua e io non potevo non bagnarmi in una di esse. L’ho fatto a El Salto de las Golondrinas, dove erano presenti due piccole cascate. A primo impatto l’acqua gelida mi ha lasciato senza fiato, ma dopo pochi minuti era così piacevole da voler restare lì.
Nei pressi di questa pozza d’acqua si trova un piccolo “ristorante” costruito all’interno di una grotta e la vista dal suo interno ti lascia senza parole. Qui è possibile mangiare l’almuerzo (tipico pranzo colombiano che include una zuppa e un piatto unico formato generalmente da riso bianco, legumi, una carne a scelta tra maiale, manzo e pollo, insalata e platano).
Durante il trekking ero già abbondantemente soddisfatto di ciò che avevo visto, ma quando mi sono steso lungo il salto della cascata e ho guardato il panorama, beh lì non potevo che esclamare WOW!
COME ARRIVARE A MOCOA
Da Bogotà la si può raggiungere in aereo atterrando a Villagarzon o Puerto Asis in circa 1h e 45 min e da lì in taxi in circa 20 minuti.
In bus è raggiungibile da Pitalito o Pasto.
DOVE DORMIRE A MOCOA
Io ho soggiornato all’Hostal Luna LLena distante dal centro circa 10 minuti di taxi e lontano da ogni tipo di servizio, ma situato in una zona tranquilla lontano dal caos cittadino. Chi decide di alloggiare qui, deve organizzarsi con il cibo (nei pressi del Terminal dei bus si trova un piccolo mercato molto ben fornito di frutta, verdura e altri generi alimentari). La cucina è ben attrezzata e comoda. L’ostello ha un buon wi-fi, ma non ha acqua calda.
Per raggiungerlo dal Terminal dei bus, il costo del taxi è di COP 8.000
Le altre opzioni consigliate sono La Posada Fin del Mundo e l’ostello Huaca Huaca, situati lungo il cammino che porta alla cascata e totalmente immersi nella natura. Anche in questo caso bisogna organizzarsi con il cibo, perché nelle vicinanze non è possibile comprare nulla.
Per raggiungerli dovrete camminare in salita e molto probabilmente nel fango, pertanto consiglio scarpe da trekking e equipaggiamento leggero.
Il prezzo del taxi da Mocoa all’ingresso della cascata è di COP 15.000
COSA VEDERE A MOCOA
La cittadina non ha nulla da offrire e la maggior parte dei viaggiatori vieni qui solo per la Cascada Fin del Mundo, ma per chi volesse scoprire altro, può vedere la Cascata Hornoyaco alta 55 m e molto meno turista della cascata più famosa. Il percorso dura circa 2 ore tra andata e ritorno.
Un’altra attrazione è il CEA Centro Experimental Amazonico, un bosco di 131 ettari dove si possono ammirare animali selvatici salvati dal bracconaggio che vengono curati prima di essere nuovamente liberati nella natura.
QUANTI GIORNI FERMARSI A MOCOA
Credo che 3 o 4 giorni siano più che sufficienti per godere delle bellezze che Mocoa ha da offrire.
COME ARRIVARE ALLA CASCADA FIN DEL MUNDO
La Cascada Fin del Mundo si trova lungo la strada che collega Mocoa a Villagarzon e da entrambe le cittadine è raggiungibile in circa 15 minuti di taxi al costo di COP 15.000
QUANTO COSTA L’INGRESSO ALLA CASCADA FIN DEL MUNDO
L’ingresso alla cascata costa COP 30.000 e include una guida e un’assicurazione medica in caso d’infortunio.
QUANTO DURA IL TREKKING ALLA CASCADA FIN DEL MUNDO
Il percorso dura circa 5 ore incluse le varie soste per riposarsi un po’ lungo il cammino, il pranzo, il bagno nelle pozze d’acqua e ovviamente per godersi il panorama della cascata. L’ultimo ingresso è alle ore 12:00.
COSA PORTARE DURANTE IL TREKKING ALLA CASCADA FIN DEL MUNDO
- Acqua
- Snack
- Pranzo a sacco (in caso non si voglia pranzare nel punto di ristoro)
- Protettore solare
- Scarpe da trekking
- Antipioggia (qui il clima cambia rapidamente)
- Occhiali da sole
- Costume da bagno (per bagnarsi nelle pozze)
- Macchina fotografica
Se hai domande o curiosità, scrivimi pure e sarò lieto di aiutarti 😉