Dopo un paio di giorni trascorsi a Coyhaique, è finalmente giunto il momento di rimettersi in marcia e proseguire la mia discesa verso la fine del mondo. Oggi sono diretto a Puerto Rio Tranquilo, un piccolo villaggio situato sulle sponde del Lago Gran Carrera nella regione di Aysén, 220 km più a sud di Coyhaique.
Mi aspettano circa cinque ore di bus, e così parto di prima mattina. Gli autobus che percorrono la Carretera Austral non sono grandi e di conseguenza si riempiono abbastanza facilmente e, in alcuni casi, bisogna acquistare i biglietti diversi giorni prima, soprattutto in alta stagione, quando migliaia di turisti da tutto il mondo, si riversano in questo meraviglioso angolo di terra. Io fortunatamente non ho problemi in questo, perché essendo la seconda metà di novembre, non è ancora alta stagione anche se in alcune tratte, si trovano solo pochi posti liberi.
Puerto Rio Tranquilo non è famosa per la sua architettura o per la sua storia, ma per alcune meraviglie naturali che si possono ammirare navigando sul lago Gran Carrera, il SANTUARIO DE LA NATURALEZA CAPILLA DE MARMOL considerato un monumento nazionale dal 1994.
Si tratta di alcune formazioni rocciose erose nel tempo dalla forza dell’acqua e del vento, composte da minerali e carbonato di calcio, situate sul secondo lago più grande del sud America. Queste erosioni hanno dato vita a caverne e isolette conosciute come Catedral de Mármol, Capilla de Mármol e Cavernas de Mármol (cattedrale di marmo, cappella di marmo e caverne di marmo).
Alcuni viaggiatori mi hanno mostrato le foto di queste meraviglie sui loro smartphone e ovviamente non potevo non recarmi qui per vederle con i miei occhi.
Appena arrivato a destinazione e sceso dal bus, vengo assalito da diversi procacciatori di turisti pronti a vendere il proprio tour in barca. In realtà è uguale per tutte le agenzie e con lo stesso prezzo, così dopo aver assodato questo, mi affido a una qualsiasi che ha l’ufficio proprio di fronte al lago. Fortunatamente oggi, rispetto ai giorni precedenti, c’è il sole e i colori sono bellissimi. Per una volta sono stato fortunato, ma aspetto a cantar vittoria, perché qui il tempo cambia molto velocemente.
Il tour dura circa un’ora e mezza e ha un costo di 10.000 pesos (prezzo novembre 2018). In estate è anche possibile noleggiare il kayak e visitare le caverne di marmo in questo modo, ma in questo periodo no. Il vento è troppo forte e sarebbe pericoloso.
Siamo pronti a iniziare. Raggiungiamo a piedi il molo, distante pochi minuti, indossiamo i giubbotti salvagente ed entriamo in barca. Per assicurarmi di non avere nessuno d’avanti durante le foto e i video, mi posizione in prima fila e, con il senno di poi, posso dire che mai scelta fu più fortunata. Il forte vento rende il lago molto agitato e durante la navigazione, soprattutto quando raggiungiamo una velocità abbastanza elevata, chi è seduto dietro si ritrova completamente bagnato e dato il freddo, non è assolutamente una sensazione piacevole, senza considerare che ho con me la macchina fotografica.
Durante la navigazione, vengo sobbalzato in alto a ogni onda e, se questo è divertente alle prime due onde, dopo inizia a diventare un po’ doloroso.
Dopo una ventina di minuti, raggiungiamo le prime caverne di marmo e capisco perché questa parte di lago sia così famosa e turistica. I colori sono meravigliosi. La parte superiore delle caverne è un insieme di sfumature colorate, di venature e in alcuni tratti sembra marmo e non roccia. Il lago, di un color turchese intenso, completa questo spettacolo naturale. Se non ci fosse stato il sole, sicuramente non avrei potuto apprezzare al meglio questo luogo e quindi penso che questa volta mi è andata bene. Alcune volte si ha più fortuna di altre, basta saper aspettare ed essere sempre positivi e fiduciosi.
Allontanandoci un po’ dalla costa, si ammirano anche le montagne che si innalzano lungo il lago. Ogni descrizione o parola non potrebbe mai rendere merito a ciò che i miei occhi stanno vedendo. Credo, senza dubbio, che finora questa sia una delle zone più belle della Carretera Austral. Il bosco verde, il cielo azzurro e il lago turchese trasmettono serenità e tranquillità, oltre a riempirmi il cuore di meraviglia. A questi colori freddi, fa contrasto il calore del sole che rende tutto più luminoso e brillante.
Continuando, raggiungiamo la Capilla de Mármol, un insieme di cunicoli, molto simili alle caverne per quanto riguarda i colori, ma dalle pareti più levigate. Navigando all’interno di uno di essi, si può notare da molto vicino la bellezza di questa roccia che sembra, per l’appunto, marmo. Che spettacolo!
L’ultima tappa è un piccolo isolotto conosciuto come la Catedral de Mármol. Gli aggettivi per descrivere queste bellezze naturali sono terminati e anche gli altri viaggiatori, presenti con me nel tour, sono completamente soddisfatti. Da amante della fotografia non posso evitare di immortalare questi momenti, rendendoli eterni, ma una volta soddisfatto, libero i miei occhi da un mirino e li dedico completamente alla natura. Il tiepido sole mi riscalda la faccia, mentre l’ondulazione del lago ci coccola un po’, prima d’iniziare il turbolento rientro verso Puerto Rio Tranquilo.
Torno in agenzia per riprendere lo zaino e dirigermi alla fermata del bus per raggiungere la prossima destinazione, COCHRANE un’altra piccola cittadina situata lungo la Carretera Austral dove, dovrei arrivare nel tardo pomeriggio, ma il bus è in netto ritardo e inizio a pensare che forse non passerà. Fortunatamente dopo alcune ore di attesa, eccolo arrivare e c’è anche posto. Ottimo. Salto su e dopo circa 2.30 ore, arrivo a destinazione.
È buio e devo cercare un posto dove passare la notte. Per strada non c’è quasi nessuno e trovare qualcuno a cui chiedere informazioni è davvero difficile. Inizio a bussare alla porta di qualche ostello chiedendo se avessero posto e il costo per un letto, ma alcuni sono pieni e altri troppo cari, fino a quando un ragazzo, proprietario dell’ultimo ostello al quale ho bussato, mi indica un campeggio non molto lontano e subito mi catapulto lì.
Come a Chaitén, anche questo è vuoto e posso sistemarmi dove voglio. Per di più ha 3 cucine situate sotto altrettante tettoie e docce di acqua calda. Che lusso!
Non avrei potuto desiderare sistemazione migliore. Posiziono la tenda a ridosso di alcuni grossi alberi, in modo da essere protetto dal vento, ma è troppo tardi per trovare qualcosa da mangiare, così consumo un po’ di pane che avevo di scorta e mi sistemo nella mia “suite”.
Al mio risveglio, vedo nel campeggio un camper giunto durante la notte, con a bordo una famiglia svizzera composta da padre, madre e due bambini piccoli. Iniziamo a parlare un po’ dei nostri viaggi, delle nostre vite e loro mi raccontano che sono in viaggio da un po’ e lo faranno finché i bambini non avranno raggiunto l’età scolastica. Wow! Alla faccia di chi si nasconde dietro la nascita di un figlio per non viaggiare. La verità è che dipende tutto dalle priorità che si hanno e loro hanno scelto, in questa fase della vita, di essere “nomadi” e donare ai bambini qualcosa che nessun regalo materiale potrà mai insegnare e cioè che la differenza tra popoli, non deve essere motivo di discriminazione, ma un’occasione per apprendere che ci sono diverse culture e religioni e tutte vanno rispettate allo stesso modo senza sentirsi superiori a nessuno, solo per aver avuto la fortuna di essere nati nella parte ricca del mondo. Oltre a questo, gli offrono la possibilità di vivere a pieno il contatto con la natura e, a mio avviso, è una grandissima cosa. Questi genitori hanno tutta la mia stima, insieme ad un pizzico di gratitudine per avermi offerto un po’ di caffè per la moca. Quanto mi mancava un buon espresso!
Oggi è una bella giornata, merito anche dell’espresso di prima mattina, e ne approfitto per rilassarmi un po’, scrivere, ascoltare musica disteso sul prato. Faccio un giro nella piccolissima cittadina recandomi al supermercato per comprare qualcosa da mangiare. Grazie alla cucina presente nel campeggio posso permettermi qualcosa di caldo.
Mancano poche tappe alla fine della Carretera Austral, ma ancora tante avventure prima di arrivare a Ushuaia e non so che tempo incontrerò lungo il mio cammino, così uso al massimo questi due giorni per ricaricarmi e ripartire in splendida forma.