Sveglia alle 04:00 per raggiungere la frontiera tra Colombia ed Ecuador il prima possibile.
Purtroppo a causa dell’emigrazione dei venezuelani, che stanno lasciando in massa il loro paese per cercare una vita più dignitosa altrove, si forma una lunga coda che può richiedere anche otto o nove ore di attesa.
Fortunatamente alle 04:30 sono già in coda e dopo un’ora e mezza, ho finalmente il mio timbro di uscita.
È finita ufficialmente la mia avventura in Colombia. Mi sento emozionato. Attraverso a piedi il famoso ponte che divide i due paesi. È l’alba e dopo cinquantatré giorni, sta iniziando una nuova avventura.
Appongo il timbro di entrata. Bienvenido en ECUADOR.
Appena fuori la dogana ci sono taxi e collettivi che vi porteranno alla città più vicina, ovvero Tulcan. Da qui ho preso un bus per dirigermi verso la mia prima destinazione ecuadoregna, OTAVALO. (foto)
Dopo una breve ricerca, mi sistemo all’ostello “Valle de amanecer”, con un bel giardino e colazione inclusa.
Otavalo è la città ecuadoregna con la più grande comunità indigena del paese e qui non sono presenti le varie multinazionali di fast food, perché proibite dalle loro leggi che cercano di salvaguardare la propria economia. Alcune leggi vengono applicate, oltre alle leggi nazionali, anche a chi commette reati come furti o omicidi.
Nella PLAZA DE PONCHOS, ogni giorno si svolge il mercato di artigianato, il più grande del sud America dopo quello di Cusco. Il MERCOLEDÌ, ma soprattutto il SABATO, il mercato è molto bello, perché vengono venditori da molte zone del paese e potrete ammirare o comprare, tantissimi prodotti realizzati a mano e di ottima qualità. Il sabato potreste vedere anche alcuni esemplari di ALPACA e VIGOGNA.
Oltre a perdermi nel mercato, di prima mattina mi sono recato al CIMITERO INDIGENO, dove ho assistito ad alcuni riti. Le donne s’inchinano d’avanti alla tomba, sistemano le varie offerte di cibo e bevande ed iniziano a pregare. È bello poter ammirare un’altra cultura in un momento così intimo e delicato, ovviamente mi sono tenuto a debita distanza per rispettare la loro privacy.
A pochi km dal centro città, ho ammirato la CASCATA PEGUCHE, raggiungibile tramite collettivo al costo di $ 0,30. La cascata si trova all’interno di un parco dove molti si recano per fare sport, passeggiare o semplicemente allontanarsi dalla città. Non è molto grande, ma merita di essere vista.
Lasciato il parco, mi sono diretto alla LAGUNA SAN PABLO, che vi sconsiglio vivamente, ed al MIRADOR EL LECHERO da dove ammirare la laguna, Otavalo, i vulcani Imbabura e Cotacachi. Al centro di questo mirador c’è un vecchio albero considerato sacro dalla comunità indigena, infatti qui si realizzano rituali di purificazioni tra gli indigeni ecuadoregni e quelli del resto del mondo.
Un altro luogo che merita di essere visitato, è il PARQUE CONDOR dove poter ammirare oltre all’animale simbolo delle Ande e dell’impero Inca, altre specie di rapaci e rettili. Alle 11:30 ed alle 15:30, si svolgono delle esibizioni di volo con alcuni rapaci presenti nel parco. Un’ottima occasione per vedere questi esemplari da molto vicino. Il costo d’ingresso è di $ 4,75 e ci si arriva in taxi al costo di $ 3,00.
Un’altra interessante avventura che ho vissuto qui, è stato il trekking alla LAGUNA CUICOCHA, formatasi all’interno del cratere del VULCANO COTACACHI largo circa 3 km. Il trekking di 14 km e dalla durata di circa quattro ore, mi ha permesso di percorrere l’intero perimetro del cratere in modo da osservare e fotografare la laguna dall’alto. Al centro della laguna sono presenti due piccole isole, sulle quali però è vietato recarsi. Il sentiero inizia ad un’altitudine di circa 3.000 m e raggiunge il suo punto più alto a 3.512 m. Per raggiungere l’ingresso del parco naturale e quindi l’inizio del sentiero, dovrete prendere un taxi al costo di circa $ 6,00.
Ho concluso la mia giornata e la mia avventura ad Otavalo, gustandomi un’ottima birra artigianale al CAVA CARAN, una birreria situata nella plaza de Ponchos.