Dopo quattro giorni di navigazione lungo il Rio delle Amazzoni avevo raggiunto BELÉM, capitale dello Stato di Parà situata a 140 km dalla costa atlantica e seconda città d’importanza, della zona amazzonica, dopo Manaus.
Appena giunto in città mi sono sistemano in ostello per darmi una ripulita e per organizzare i prossimi giorni. Il tempo trascorreva rapidamente e mancava meno di un mese alla mia partenza, con destinazione Italia, da San Paolo, città situata a sud del Brasile. Quando ho comprato il biglietto avevo un’idea di viaggio che mi avrebbe portato a concludere la mia avventura brasiliana nella parte meridionale, ma come spesso accade, questi programmi sono saltati trasformando la citta paulista in una delle prime mete.
Se devo essere sincero, l’idea di dover terminare questo meraviglioso viaggio in una grande città, dopo averle evitate o dopo aver vissuto la maggior parte delle esperienze più belle e avvincenti in natura, non mi entusiasmava troppo così iniziai a cercare una soluzione, anche perché avendo già visto San Paolo, sapevo che non aveva nulla d’interessante da offrirmi, anzi dal mio punto di vista è stata una delle città meno belle del Sud America.
La mia breve sosta a Belém serviva a questo, cercare di definire un piccolo programma fatto di luoghi da visitare in un determinato periodo. Era come se avessi dovuto programmare una vacanza di poco meno di un mese, io che ormai odiavo totalmente qualsiasi tipo di programma.
Quali tappe avrei voluto assolutamente vedere lungo i circa 5000 km che dividevano le due città? Quali luoghi avrei potuto saltare? Purtroppo avrei dovuto fare delle scelte e così iniziai decidendo alcuni posti imperdibili, come il deserto del Maranhão e altri luoghi che avrei visto se avessi avuto tempo.
Il viaggiare per 13 mesi senza nessun vincolo o scadenza, senza programmi o mete ben definite, mi aveva fatto capire cosa volesse dire la parola LIBERTÀ.
Non avevo mai provato una sensazione del genere. Essere liberi di fare realmente quello che si vuole, quando si vuole e con chi. Noi viviamo in una società che ci dà l’illusione di essere liberi, ma in realtà siamo solo schiavi di un sistema ben definito, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo, anzi ogni volta che provavo a parlarne con amici e conoscenti venivo quasi attaccato. Ero il folle sognatore che credeva di poter cambiare qualcosa. Alla fine avevano ragione sul fatto che volessi cambiare qualcosa, e quel qualcosa era la mia vita. Volevo essere protagonista e non spettatore.
Una volta stabilito a grosse linee il mio percorso, ho trascorso un paio di giorni a Belém andando alla scoperta del Mercado Complex Ver-O-Peso, situato sulle sponde del fiume Guajará Bay. Si chiama “Ver-o-Peso” perché lì si trovava la sede principale dell’esattore delle tasse, ai tempi del colonialismo, che si chiamava “Casa do Haver-o-peso”.
Nel mercato, oltre ai soliti souvenir e alimentari, vendevano prodotti per eseguire alcuni riti magici, cosa che mi ha riportato indietro con i ricordi tra le vie del “Mercado de las brujas” a La Paz, ma la cosa che più mi ha stupito è stato vedere realizzare tatuaggi tra i tavoli dei vari chioschi. Mentre ero impegnato a gustarmi un buon piatto di riso ho riconosciuto un rumore familiare, ma credevo di sbagliarmi perché ritenevo fosse impossibile, oltre che anti igienico e illegale, farsi tatuare per strada, ma appena ho seguito con lo sguardo la direzione del rumore, ecco che era tutto vero. La mia espressione, fatta di stupore e sconcerto, non è passata inosservata, tanto che il fidanzato della ragazza che si stava facendo tatuare mi ha visto e si è messo a ridere. Abbiamo parlato un po’, gli ho chiesto quanto costasse farsi tatuare e mi ha detto che la ragazza avrebbe pagato per un tatuaggio in bianco e nero alto circa 10 cm, BR$ 40 (circa € 10,00). Poi incuriosito ha iniziato a vedere i miei tatuaggi chiedendomi dove li avessi fatti e quanto li avessi pagati. Fortunatamente in Brasile non si tatuano tutti così, ma ci sono molti studi con artisti bravissimi e nel pieno rispetto delle norme igieniche.
Il mio tempo a Belém era scaduto ed era giunto quello per rimettersi in cammino verso sud, lungo la costa atlantica.