Devo essere sincero, ASUNCIÓN è stata la capitale sudamericana, tra quelle viste, che più mi ha deluso. Il mio passaggio in città è stato anonimo, senza nessun interesse o esperienza degna di essere ricordata o raccontata. Coloro che mi seguono e leggono da un po’, sanno quanto non ami le grandi città e magari non resteranno sorpresi da queste mie parole, ma credo che Asunción abbia veramente poco da offrire.
Con questo però, non vorrei scoraggiare nessuno a non visitare la città o a non recarsi in PARAGUAY, perché ogni cosa è soggettiva e quello che a me non ha suscitato interesse o non era rilevante, per qualcun altro potrebbe essere l’esatto opposto e trovare una città molto interessante.
A questo punto verrebbe da chiedersi, come mai mi sia fermato qui. Beh sinceramente prima di arrivarci non sapevo cosa avrei trovato e come sarebbe stata, dato che durante il viaggio non mi sono mai informato su cosa poter fare o vedere nei luoghi che avrei raggiunto successivamente. Tutto ciò che sapevo, lo scoprivo una volta arrivato a destinazione, parlando con gli addetti alla reception degli ostelli o dei padroni di casa che mi ospitavano, confrontandomi con altri viaggiatori incontrati lungo il percorso sudamericano o l’avevo visto in qualche documentario di viaggio o sui social. Fino a quel momento avevo viaggiato senza nessun programma, eccetto per i sei luoghi/esperienze che mi ero prefissato di vedere prima della partenza e cioè: il trekking di quattro giorni per raggiungere la Ciudad Perdida in Colombia, il Salkantay Trek di cinque giorni per raggiungere Machu Picchu in Perù, il Salar de Uyuni in Bolivia, la Patagonia tra Cile e Argentina, le Cascate di Iguazù e l’Amazzonia inclusa la navigazione sul Rio delle Amazzoni.
In questa città ho avuto la fortuna di trovare un ottimo ostello, gestino da un anziano e simpatico signore francese che anni fa, stanco della vita in Europa, aveva deciso di trasferirsi in Sud America. Non riuscivo a capire il motivo per il quale avesse scelto il Paraguay e in particolare Asunción, al posto di un’altra Nazione che a mio avviso sarebbe stata più bella come ad esempio la Colombia o l’Argentina, i Paesi dove io mi sono trovato meglio con la popolazione locale, ma il mondo è bello per le sue diversità e per lui Asunción era un ottimo posto dove ricostruire una nuova vita. Un nuovo inizio.
Quante persone ho incontrato in viaggio che hanno mollato tutto e hanno ricominciato lontano da casa, dagli affetti più cari, da tutto quello che avevano costruito fino a quel momento. Si erano messi in gioco e l’avevano fatto per vari motivi. C’era chi era stanco della propria vita chiuso in un ufficio, chi sognava di vivere in un luogo caldo, chi desiderava avere un ostello e continuare a viaggiare attraverso la conoscenza di altri viaggiatori. Potrei continuare a lungo, ma sarebbe inutile perché con questo vorrei semplicemente dire che molte volte l’età è semplicemente una scusa. Ciò che ci blocca è la paura di lasciare il certo per l’incerto. Cresciamo con un’educazione basata sulla stabilità, sul posto fisso e sulla programmazione della nostra vita nei minimi dettagli, quando nella maggior parte dei casi questi programmi vanno sempre a quel paese. Molti hanno bisogno di certezze e programmi, altri invece odiano i programmi, me compreso. Chi ha ragione? Nessuno. L’importante è seguire il proprio cuore e vivere la vita che vorremmo o per lo meno provare a farlo. Ovviamente questo pensiero è rivolto a chi non cambia vita, anche se vorrebbe farlo, solo ed esclusivamente per paura e non a chi non può farlo per diversi motivi.
Viaggiare mi ha dato la possibilità d’incontrare queste persone, confrontarmi con loro, crescere e non lasciarmi condizionare da tutti quegli animi negativi e pessimisti che purtroppo ci circondano ogni giorno. Cercate di circondarvi di persone positive, propositive e allegre. Teniamo lontano chi non fa altro che lamentarsi senza cercare una soluzione, da chi critica costantemente qualcuno o lo usa come valvola di sfogo per i propri insuccessi.
Io credo che essere positivi aiuti molto nei momenti difficili e che positività attiri positività. Non è sempre facile esserlo, ma dobbiamo impegnarci e sono sicuro che prima o poi la fortuna o qualche buona situazione girerà dalla nostra parte.
Durante la mia breve permanenza in città, trascorrevo i pomeriggi lungo le rive del fiume Paraguay, che bagna la città, parlando con alcuni ragazzi incontrati in ostello, osservando le famiglie che si concedevano una passeggiata dopo l’orario di ufficio o i ragazzi che si godevano la loro estate liberi dagli impegni scolastici e mi trattenevo fino a gustarmi il calar del sole, che con la complicità delle nuvole, creava capolavori.
Qui, più di ogni altra città, ho dedicato pochissimo tempo per scoprire quei (pochi) luoghi d’interesse, come PALACIO DE LOS LÓPEZ sede del governo paraguayano e residenza del Presidente della Repubblica, ma è stato quasi un momento di ricarica interiore. Un momento in cui mi sono fermato dopo diversi mesi, durante i quali ho vissuto tantissime esperienze e mi sono preparato per l’ultima parte del viaggio in Brasile, prima del rientro in Europa.