RACCONTO E PENSIERI DI VIAGGIO
Ci sono luoghi che ci conquistano e altri che ci restano indifferenti. Di qualcuno ce ne innamoriamo, tanto da non vedere l’ora di tornarci, mentre da altri non vediamo l’ora di andare via. Di scappare. Fino a questo momento l’Uruguay non mi ha conquistato dal punto di vista paesaggistico, forse perché prima di arrivare qui ho visto alcuni luoghi meravigliosi e il paragone è inevitabile, ma c’è un posto che non ho ancora visto in questo Paese e ne ho sentito tanto parlare. Uno di quei luoghi che apparentemente non ha nulla di magico, ma che ti entra nell’anima perché ha una sua storia. Un suo fascino. Ci emoziona. Le emozioni sono fondamentali nella nostra vita. Sono le emozioni che rendono qualcosa indimenticabile e indelebile nella nostra mente. Un luogo che ci emoziona, ci riempie il cuore di gioia, serenità, allegria e ci fa brillare gli occhi, resterà per sempre dentro di noi. Conserveremo gelosamente quell’emozione, quel ricordo e lo tireremo fuori nei momenti bui per ritrovare la serenità perduta. La stessa cosa vale per le persone. Un amico, un partner, un parente o anche uno sconosciuto che ha la forza di farci emozionare e cambiarci l’umore, resterà in noi, nei nostri ricordi e nel nostro cuore quando le strade si divideranno. Potremmo percorrere sentieri differenti e mai più incrociare i nostri passi e i nostri sguardi, ma certe emozioni resteranno indelebili.
CABO POLONIO è quel luogo che ti conquista, ti emoziona e ti saluta con un “nos vemos pronto” (ci vediamo presto) quando riparti, perché qui non vedrai l’ora di ritornarci.
Questa piccola località balneare distante 256 km da Montevideo e 146 da Punta del Este verso il confine brasiliano, è una meta molto ambita durante la stagione estiva e un paesino semi deserto durante l’inverno.
Per arrivarci prendo un bus dal terminal centrale di Punta del Este e qualche chilometro dopo il paese Rocha, raggiungo la mia destinazione, Puerta del Polonio. Mi trovo alle porte del PARQUE NACIONAL CABO POLONIO. Da qui devo prendere un bus 4×4 per percorrere gli ultimi 7 km di deserto sabbioso che mi separano dal villaggio. Il viaggio, dalla durata di circa 20 minuti per raggiungere la fermata situata alle porte del villaggio e dalla quale si ripartirà per tornare, sarà bello avventuroso, quindi mantenetevi forte. Ci sono solo 3 corse giornaliere per andare e 3 per tornare.
I prezzi per gli ostelli sono altissimi, neanche fossero delle suite di hotel, ma adattandovi e senza nessuna pretesa, potrete trovare qualcosa di più o meno economico. Io mi sono sistemato in un ostello al limite della decenza, ma va bene così.
Cabo Polonio creato da un gruppo di cacciatori di leoni marini, fortunatamente ha voltato pagina. La sua unica e principale fonte economica è il turismo. Qui non ci sono strade, non c’è asfalto o cemento, non c’è elettricità e non c’è Wi-fi. In poche parole è un’oasi di tranquillità e “buena vibra” (gente che trasmette energia positiva). Molti camminano scalzi o al massimo in infradito perché si cammina sulla sabbia o sulla terra, avendo un contatto diretto con la Pachamama. Il suo stile di vita tranquillo, rilassato e hippie mi conquista fin dai primi passi.
Lasciato lo zaino in ostello, non potendomi godere il mare a causa del brutto tempo, cammino tra le basse e colorate costruzioni in legno. Mi guardo intorno e mi sento di essere tornato indietro nel tempo. Qualche locale utilizza, come fonte energetica, un generatore per alimentare i frigoriferi e una batteria d’auto per poter mettere un po’ di musica.
Mi siedo in uno di questi locali. Mi gusto una birra. Non pensavo esistessero ancora luoghi così o per lo meno non ne avevo mai trovati.
Cabo Polonio ha due spiagge molto ampie, quella nord e quella sud. L’unica attrazione turistica, oltre al villaggio, il paesaggio e a qualche negozio di souvenir, è il faro aperto ai turisti per pochi pesos uruguayani. Dalla sua cima è possibile ammirare il piccolo villaggio, le due spiagge e in lontananza le dune di sabbia.
Nelle sue vicinanze, sul tratto di costa rocciosa, si trova una folta comunità di leoni marini, che è possibile ammirare da molto vicino però senza esagerare, perché essendo animali selvatici, potrebbero attaccare se si sentissero in pericolo.
Per chi come me, ama luoghi così semplici, carichi di energia positiva e tranquilli, non può assolutamente non venire a Cabo Polonio.
La mia permanenza qui dura, purtroppo, solo due giorni ma sono bastati a farmi innamorare di questo piccolo villaggio, della sua gente, dei suoi ritmi e di ciò che trasmette. Qui ho apprezzato il lento scorrere del tempo, il non dover guardare il telefono in attesa di un messaggio. Ovviamente è stato così anche per tutti gli altri e questo ha fatto sì che ci fosse più dialogo o che si tornasse ai giochi o ai racconti intorno al falò.
Saluto Cabo Polonio, e con esso l’Uruguay, che mi ha dato la possibilità di conoscere delle belle anime. Dei viaggiatori. Dei sognatori.
INFORMAZIONI UTILI
Cabo Polonio è raggiungibile in bus da Montevideo, Punta del Este o Punta del Diablo oppure in auto o moto. Se si ha tempo, si può provare anche in autostop, pratica diffusa e sicura in Uruguay. I bus raggiungono la Puerta del Polonio e da qui si prende un 4×4 per raggiungere la costa. Ci sono 3 corse al giorno per andare e tornare. Gli ostelli sono pochi e molto cari, quindi è consigliabile prenotare in anticipo per trovare qualche posto libero a un prezzo accessibile o nel caso si abbia la tenda, ci si può accampare in una zona tranquilla. Al centro del villaggio c’è un piccolo market che vende un po’ di tutto e dove ho mangiato una delle “empanadas” (fagottini di pasta ripieni di verdure e/o carne tipici del sud America) più buone dell’intero viaggio.
ORARIO DEI 4X4
Andata: 10:30 – 13:30 – 15:30
Ritorno: 11:00 – 14:00 – 16:00
PREZZO DEI 4×4
Andata e ritorno: 270 pesos uruguayano
Solo Andata: 270 pesos uruguayano