RACCONTO E PENSIERI DI VIAGGIO
Quando sono partito, ormai quasi dieci mesi fa, non avrei mai immaginato di passare il Natale in sud America, ma come spesso accade nella vita, ci sono dei cambiamenti di programma e delle sorprese. Quando sono negative facciamo fatica a comprenderle, sopportarle e accettarle, mentre quando sono positive le lasciamo andare quasi senza accorgercene. Molte volte non diamo il giusto valore alle cose belle, alle cose positive che ci capitano, quasi come se fossero dovute, ma non è così. Ogni tanto fermiamoci e facciamoci caso a quando stiamo bene, a quando siamo felici e ci capita un fuori programma positivo. Così facendo, forse, riusciremo a vivere meglio un fuori programma negativo. La vita è fatta di alti e bassi e bisogna saper affrontare e vivere ogni situazione senza lasciarsi affondare nel dolore. In questo mi ha aiutato molto il viaggio. Mi ha cambiato. Mi ha reso più consapevole di cosa voglia dire VIVERE!
Il luogo da me scelto per festeggiare questo primo Natale dall’altra parte del mondo, al caldo, è LA BARRA. Questa piccola località balneare è situata lungo la costa uruguayana a circa 10 km di distanza da PUNTA DEL ESTE, senza dubbio una delle mete turistiche più ambite qui in Uruguay.
La città, che a primo impatto sembra la Miami uruguayana, si presenta moderna e attrezzata per un turismo di nicchia. Hotel 5 stelle, casinò, ristornati di lusso, sono le principali attrazioni. Dopo mesi in viaggio, qui noto un alto numero di auto lussuose. In alcuni momenti sembra di essermi teletrasportato in un altro continente.
Tutto ciò che rappresenta Punta del Este, è esattamente l’opposto di ciò che amo e cerco nei miei viaggi, ma anche nella vita. Tutto questo lusso e sfarzo non mi appartengono e non perché non mi possa permettere una notte in hotel o una cena al ristorante, ma semplicemente perché a un hotel stellato preferisco una notte in campeggio o in ostello e a un ristorante lussuoso preferisco di gran lunga un ottimo Street food. Sono scelte e tutte soggettive. Nessuna è meglio dell’altra. Sono solo differenti e anche questo è il bello del mondo, la diversità.
La città ha due grandi spiagge, Playa Mansa e Playa Brava. I loro nomi ne indicano le caratteristiche. Playa Mansa (spiaggia calma) affacciata sulla baia di Maldonado e sull’isola Gorriti è bagnata da acque calme, mentre Playa Brava (spiaggia arrabbiata) si presenta con acque molto mosse.
Su quest’ultima spiaggia si trova uno dei monumenti simbolo della città e cioè il MONUMENTO AL AHOGADO (monumento dell’affogato) costruito nel 1982 da un Artista cileno, Mario Irrazabal, come monito ai bagnanti e surfisti frequentatori di Playa Brava.
All’estremità della penisola che separa le due spiagge si trova il faro della città, costruito nel 1860 e oggi aperto ai turisti che possono salire i 150 gradini a spirale posti al suo interno, per raggiungerne la sommità.
Dal terminal dei bus della città, ci sono diverse corse al giorno che collegano Punta del Este a La Barra. Questa piccola località turistica era fino a qualche decennio fa, un piccolo villaggio di pescatori, fino a quando iniziarono a costruire le prime case vacanze. Nonostante ci siano solo poco meno di 10 km tra le due località, sembra di essere in due mondi completamente diversi. La Barra è composta da ostelli o case vacanze. I locali sono più rustici e semplici. Insomma sono nel mio habitat.
Appena superato il Ponte Ondulato sul torrente Maldonato, eccomi a La Barra pronto per raggiungere il mio ostello Mundaka Hostels La Barra. Mentre percorro l’ultimo chilometro a piedi, vengo affiancato da una coppia uruguayana che mi chiede dove stessi andando e si offre di darmi un passaggio e accompagnarmi. Ottimo. La giornata è caldissima e ho con me i due zaini non proprio leggeri.
L’ostello gestito da tre ragazzi molo cordiali, ospitali e gentili, sembra un’oasi di tranquillità. Molto ben organizzato, sarà la mia location per questo Natale così tanto diverso.
Dopo tante vigilie di Natale in Italia e due a Londra, durante le quali mi sentivo catapultato in un film natalizio, ecco finalmente la prima vigilia a 30° in piscina. È vero sembra Ferragosto e non Natale, ma oggi sono veramente felice. Non ho apparentemente niente, ma allo stesso tempo non mi manca niente.
Dico apparentemente in riferimento a oggetti materiali, ma in realtà ho qualcosa di molto più prezioso. Ho la libertà di essere dove vorrei e come vorrei.
Per rispettare la tradizione della cena del 24 dicembre a base di pesce, cucino per me e altri ospiti spaghetti ai frutti di mare, qualche bruschetta di antipasto e vino bianco. Immancabile musica, brindisi e auguri allo scoccare della mezzanotte. Buon Natale a me e a chi non smette di sognare.
Grazie alle biciclette dell’ostello, ho la possibilità di tornare a Punta del Este per sbrigare e acquistare delle cose o di scoprire la spiaggia di La Barra. Purtroppo il mare uruguayano non mi ha conquistato, ma pazienza. Tra qualche giorno sarò in Brasile per festeggiare l’arrivo del nuovo anno.